Summer's Sun by Huge on Grooveshark
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lunes, 22 de abril de 2013

Aclaracíón-.-Chiarimento




(Texto completo En Español AQUI)


Rifletto e mi rendo conto che....

Mi piace vivere la Vita con Pace nell`anima, e Forza nel cuore

Vedendola passare posso vedere come è lei stessa, LA VITA, quella che mette le cose, le persone, le situazioni,... tutto, davanti a nostri occhi con motivo di farci imparare con armonia nel cuore ed equilibrio nelle nostri menti.

Di questa maniera, tutti i giorni, mi rendo conto che sono qui solo di passaggio... imparando, assimilando, modulando secondo la mia propia comprensione....

E mi rendo conto che al stesso tempo che se mi donò il “Biglietto d'ingresso”, già nel medessimo istante aveva...il “biglietto di uscita”..... allora ricoglierò la mia “valigia”, piena di emozioni,... sensazioni,.... pensieri,... sentimenti,.... sofferenze,... gioia,.....e in quella riposaranno i miei ricordi.... ricordi tra i quali sarete sempre.... voi, quelli che ho avuto il onore di conoscere.

Vorrei aggiungere questo:
Sia chiaro, di una volta e per sempre, per le VIPERE DI UN CERTO TIPO DI VELENO, TRAVESTITE DI UCCELLI, che io mai ho detto di essere contattato o contattista, e non voglio essere cosi definito o chiamato. E QUALSIASI che ha parlato con me e mi ha conosciuto, in profondità o meno, MAI ha sentito che io abbia detto una cosa del genere. Loro sono testimoni.
Io sempre ho detto solo che, ho visto chiaro che il Tempio del Padre Mio è dentro di me, e che solo dentro di me troverò l'umiltà per conoscere la mia Nullità, e sempre sara la Sua Forza a rendermi più libero.

Il Male, i Danni, le Sofferenze che mi vengono fatte e date, l'accetto tutti perche sò che il Padre vuole la QUALITÀ, e solo la QUALITÀ AVVIENE ATTRAVERSO LA LIMPIDA SOFFERENZA UMILE, e non attraverso i meriti che concede questa società, con l'aiuto del Principe di questo Mondo, che controlla ogni organizazione umana.
Questi Mali, Danni, Sofferenze solo mi poduccono e sempre mi hanno prodotto un profondo senso di Pena, ...... per coloro, che volendolo si hanno reso veicoli della cattiveria e l'odio viscerale, e che facendomi il Male, non si rendono conto che mi fanno Bene.


Un fraterno saluti per tutti coloro, che sanno benissimo come io sono, gli altri, sinceramente, fanno le sue strade, perche anche devono incontrare la bellezza che il Tempio del Padre porta dentro di loro. 

Antonio Pastor L. 


Tanti amici e amiche, mi hanno domandato sulla mia persona.
Qualcuno mi ha chiesto:

-. Antonio, mi avrebbe piaciuto conoscere Eugenio, ma credo che quando lui venne a Peru io avevo 5 o 7 aññi. Lei, come hai conosciuto ad Eugenio Siragusa? Come è stato il suo inizio in questa grande veritá? Si sa poco di te, e sono certo che aiuterebbe come fu la sua esperienza. Mi piacerebbe sapere un po di più perchè i testi che scrive sono molto interessanti. Lei gli ha visti?
A.M.

Ho risposto:

* Caro A., io rigrazio Dio per averlo conosciuto, pensa che io avevo l’età che tu adesso hai, sai?, quando lo conobbi. Adeso ho giá 53 balbettoni!!
Sí, gli ho visti e fotografato, ma questo importa poco. LORO si presentano quando l’Anima che desiderano incontrare è completamente dentro alle Norme Universali.
Se non è cosí, non lo fanno.

Il “contatto” è una cosa molto delicata, non è come pensa la gente che fosse, è qualcosa molto Spirituale, è difficile di spiegare, ma è più un SENTIMENTO DI COSCIENZA che un contatto puramente visuale.

-. Antonio tante grazie per questa conversazione, il mio spirito si sente felice di averla fatta, realmente come se parlasi con un amico che conosco da tanti anni senza conoscerlo.
A.M.

* Figuratí amico, non hai motivo per ringraziarmi niente, ok? Io ringrazio te per la tua sincerità e ti prego di tutto cuor che sii sempre attento e superare le tue dubbi su tutto quello che abbiamo parlato, ok? Sempre che avrai bisogno sono qui dentro alle norme.

Le anime si riconoscono, e la spontaneità delle tue espressioni indicano me che possibilemente ci siamo conosciuti in altre vite. Abbi buon resto di giornata A., che Dio ti Benedica.

Antonio Pastor L. (2014)

A tutti gli altri che mi hanno domandato, ho risposto sempre la stessa cosa.
Ho detto:

La mia esperienza è molto simile alle vostre. L’interesse per l’argomento degli Esseri di altri Mondi, penso sia inerente all’essere umano. È certo che dopo li aspetti, i dettagli, possono variare gli uni degli altri, ma questo forma parte del “bagaglio personale” di ognuno, perchè ognuno percepisce La Verità in diverso modo. L’importante è sempre conservare l’integrità dell’essenza della verità.
In questo senso, nell’Essenziale, penso che tutte le esperienze si somigliano. Dopo col tempo, une diventano più intense che altre, dipende di ognuno di noi, ma essenzialmente, credo che tutte hanno il medessimo inizio.

Molti non sanno che io, da i miei inizi, rifiutavo e non credevo nei “contattati”. Quando ero giovane io pensavo che erano persone che si approfittavano degli altri, perchè vendevano i libri, i suoi articoli, le loro reunioni... In certo aspetto non ero molto sbagliato. Ma la mia fede e la mia credenza nella Vita in altri Mondi intelligente e che ci visitassi sempre fu la medessima, salda, non ho avuto mai dubbi su questa Realtà Attuale dei nostri tempi e di tutti i tempi, ma più di questi che ci tocca vivere.
Sarebbe molto lungo commentare il tutto, ma da quando ho conosciuto Eugenio, realmente la mia vita cambiò. Io all’inizio non credevo ma col passo del tempo e grazie a Dio, capii che “non tutto nella montagna è origano” e che bisogna sapere bene differenziare il semplicmente autentico di quello manipolatamente falso.

Lo conobbi personalmente nel 1982, a da allora sempre ho letto con grande devozione e interesse ciò che questi Meravigliosi e Celestiali Esseri hanno comunicato attraverso egli.
Sulla mia esperienza personale caro amico, essendo una cosa assai personale potrebbe dirsi che, in certo modo, solo mi serve a me, ma non escludo il fatto che possa servire gli altri se così lo desiderano.

Ti commenterò che la mia esperienza pesonale inizió nel lontano 1985, non fu per niente facile, ma grazie a un potere che gli uomini non possiamo comprendere rimane fino ad oggi, grazie al Padre. Tale come sempre disse Eugenio: “Non importa il messaggero, l’importante è il messaggio”.
Anche se riconosco che conoscere il messaggero, aiuta a capire meglio il Messaggio, che è il principale.

Forse un giorno spiegherò un po di più come io iniziai, ma per ora credo che non è necessario. Scusami se questo ti delude, ma per adesso deve essere cosí.
Tuo amico,
Antonio.
2010
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Ebbene, oggi (2018) credo sia il giorno idoneo per spiegare un pò di più.
Questo testo che leggerete io lo scrissi dieci anni fa, nel 2008.
Adesso capisco il perchè lo scrissi.
In realtà lo fece un po per ricordare e fare una recensione di tutto quello importante che mi portò fino a questo giorno. Ma in questa occasione è solo parte di tutto quello che io ho scritto, perchè sarebbe, come potete immaginare molto dilungo.
Credo che al meno vi darà una idea un po più chiara, ma voglio ricordarvi quello che sempre ha detto Eugenio e il Maestro Cristo: “IL MAESTRO È DENTRO DI VOI E IL TEMPIO DEL PADRE ANCHE. NON IMPORTA IL MESSAGGERO MA IL  MESSAGGIO”.

Sono convintissimo che capirete la grandezza di queste sue parole.
Un saluto e le mie benedizioni per tutti.
Antonio.
2018

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Casa en la que vivo.                                                                                                                                           Mesi dopo della mia nascita.  





Sono stato concepito nel mese di agosto 1961, quando la Vergine Maria appareva in Garabandal quí in Spagna, venne al mondo nel 1962. Il giorno 6 di maggio. 
I miei progenitori, umili, senza possibilità di tante comodità hanno dovuto chiamare a un “tassì“ –era un signore del paesino di Huete che avendo una delle poche macchine che circolavano allora, portava la gente dove li dicevano-, per andare al Ospedale di Cuenca, che era a 65 chilometri del paesino di Vellisca.
Secondo mi raccontarono i miei genitori, di cammino mia mamma mise a partorirmi, ebbero di fermare la macchina e pemettere lei di partorire in migliori condizioni, tra i paesini di Horcajada e Naharros; bene, io nacqui, e mio padre mi ha tagliato il cordone ombelicale con un piccolo temperino che portava con se e che conservo con immenso affetto. 
Gli amici del mio padre, mi chiamarono simpaticamente per la strana nascita, “il re della strada” e “Machaquito”; anche il mio caso di nascita fu esposto come esempio di come agire in una situazione del genere, nella stazione di radiodiffusione Radio Nazionale di Spagna, dal ginecologo di mia madre, amico dei miei genitori.
Scherzosamente, quando io da piccolo insieme al mio padre andavamo a Huete e ci incontravamo con questo signore della macchina, (aveva anche un negozio di pezzi di ricambio per auto) ricordo che sempre con simpatía mi diceva la stessa cosa: “Ragazzo, ancora mi devi pagare la tappezzeria dell'auto”.

La mia infanzia, me la ricordo bene.
Mi dispiace per la maggioranza dei famigliari che, ancora oggi, vivono a Vellisca, dove regolarmente ho vissuto, ma devo dire che la mia infanzia no fu tanto gradevole, né tanto felice, nel senso di avere amici moderatamente sinceri, autentici, normalmente buoni.
Oggi, dolorosamente, devo dire che tutto continua così e sono consapevole di non essere l'unico, ma grazie a Dio ho sempre avuta la Forza e la Dignità per sopportarlo e aiutare gli altri a sopportare l'ingratitudine e il disprezzo dei loro vicini. Con la rassegnazione forzata e l'isolamento volontario, ho imparato fin da giovanissimo, per superare tutto ciò che danneggia l'anima dell'uomo e per combattere contro ciò che cerca di estinguere la luce della speranza e lo spirito che risiede in ogni essere umano, credendo che il mondo può essere molto meglio di quello che ci tocca vivere.

Stranamente per me, sono stato accettato e al tempo ho accettato quelli che erano più giovani di me e quelli che erano più grandi di me. Dai miei coetanei non ho avuto ciò che tra di loro avevano: COMPRENSIONE, TOLLERANZA e AMICIZIA, ma come oggi mio figlio Eugenio dice: "È QUELLO CHE TOCCA PADRE. LA VITA È DURA”.

Quando mi riferisco alla differenza di età, mi riferisco a 7 sette anni su o giù.

La mia infanzia allora, è cresciuta con la sincera e spontanea virtù dei giochi dei miei amici bambini. Con 14 anni, il mio migliore amico, Luís Antonio, era quasi un bebè, sua madre María e suo padre Cruz ne sono testimoni, e anche i miei genitori. Il resto del tempo, io ero sempre un ragazzo solitario che amava la sua solitudine rimuovendo pietre dai cammini, per trovare insetti e piccoli animali dai quali estraeva molte conoscenze sui comportamenti, che a causa dell'assenza di amici, ho imparato in questo modo.

È vero che i miei coetanei molte volte, quando ero bambino, contavano su di me, ma ricordo pochissime volte che non fosse per quello di prendermi in giro, mi consideravano lo "scemo del paese", lo "straniero", il "pazzo del paese", (cosa che oggi, proprio come nel passato, è già perdonata, per me).
Solo quando ho compiuto 14 anni il Signore ha voluto che io fosse accettato gradualmente. Fino ad allora, per alcuni dei miei contemporanei, ero il "pazzo della città" a causa delle frequenti visite mediche che i miei genitori, Sixto e Paz, si prendevano cura di me, per impedirmi di avere una fine, come quella che ebbe mio fratello Antonio, con il che non ho mai vissuto, perché io non ero ancora nato.
Morì di un tumore al cervello incurabile.

La mia infanzia, poiché da quando ho uso di ragione, nei suoi momenti più bassi di umore e triste per quello che dovevo vivere (oggi capisco) in numerose occasioni mi "chiusi" nella mia stanza e chiacchierava unilateralmente con mio fratello, che io sapevo avevo in cielo. La maggior parte delle "conversazioni" le ho finiti allo stesso modo: "TI CAMBIO IL POSTO, D’ACCORDO?".

Ad ogni modo, una personale e potente felicità mi ha inondato nonostante la sofferenza puramente sociale-materiale, perché mi sentivo "possessore" da una qualità, una forza e una volontà di ferro da superare alimentate dalla mia profonda e solida convinzione che dall'alto, QUALCUNO (DIO) vedeva costantemente tutto ciò che quaggiù, sulla Terra, stava accadendo.

Oggi (con 46 anni), questo modo di pensare non è una credenza, ma una vera verifica dell'esistenza e dell’azione del Creatore nelle Sue Creature.
Questo intervento non è compreso nemmeno da coloro che dicono di credere in Lui e da quelli che dicono di servirLo e di obbedirLo. Perciò, dico come il mio maestro nello spirito mi ha insegnato: "LA VITA È UN SORRISO E UNA LACRIMA".

Rispetto alla mia credenza nella vita di altri Esseri non-terrestri, i miei amici e i miei contemporanei sono testimoni del mio aperto e sincero interesse per questo. Fin dalla più tenera età (7, 8, 9 anni) mi piaceva ritagliare quegli articoli che parlavano di questo argomento, così misterioso per un bambino giovane come me.
Ogni volta che usciva di notte, il mio sguardo guardava sempre con una speranza manifesta, i cieli, per vedere le LUCI in cui loro viaggiavano. Gli UFO di cui tanto si sentiva di parlare.
Ricordo bene come mi sono "incollato" sulla sedia quando hanno lanciato IL PRIMO ARRIVO DELL'UOMO SULLA LUNA, l'atterraggio dell'apollo 11. E ricordo quanto fosse breve.
In realtà quello che ha chiamato il mio vero sentimento era diretto verso quello "altro mondo" dove andavano quelli che "se ne andavano" dopo "morire".

La cosa certa è che, iniziando a conoscere la religione della storia del Maestro nei primi corsi scolastici, sono colpito dalla personalità del Maestro CristoGesù e dai testi dei vangeli, che segretamente da un'ingenua vergogna ho letto segretamente.
Essere un chierichetto alle messe, l'amavo, per essere accanto a quel tavolo di pietra che mi arrivava alla fronte e per suonare le campane al momento dell'elevazione della Forma Sacra. La celebrazione della Messa ha sempre catturato la mia attenzione dal misterioso "rituale" che è stato eseguito, al punto che, essendo così piccolo, spesso ho detto a mia madre: "Vorrei essere un prete".

Questo "coinvolgimento" era tale alla mia età di 9 anni, misteriosamente -perché non posso definirlo in nessun altro modo-, mi è venuto in mano un Messale, (piccolino libretto che spiega come si celebra la Messa), non ricordo in che modo sia venuto, solo che l'ho trovai a casa mia lo lessi lentamente, e la sua lettura riempì il mio cuore infantile al punto che, un pomeriggio, quando i miei genitori erano occupati a occuparsi degli affari (una taverna del villaggio), salii in salotto al primo piano, con un po 'di vino e pane dalla panetteria della mio paesino, ho sprangato la porta e ho devotamente celebrato la messa, una messa particolare, tra i bisbigli in modo che non mi ascoltassero, e in solitudine.
Dopo questo, proprio come l'ho trovato senza ricordare come, l'ho perso senza ricordare come l'ho perso.

Questo è un intenso ricordo che mi accompagnerà sempre, come riconoscimento di Cristo in Gesù e di tutto ciò che ha lasciato detto.

Nel frattempo, la mia vita infantile è continuata il suo corso, con le pesanti "prove" di solitudine e incomprensione della maggioranza (che tutti più o meno abbiamo dovuto passare), e che hanno forgiato il mio carattere rispetto allo schema sociale della massa umana, per d'altra parte, sentivo che la mia vera connessione e la mia vera consolazione venivano da me quando parlavo, dirigendomi al mio fratello che tale come io sentivo era in cielo e che non avevo conosciuto, dei problemi e delle sofferenze dell'infanzia che dovevo vivere. Mi mancava, perché sicuramente mi avrebbe difeso da tante aggressioni e insulti. C'era una particolare "connessione" che nel corso degli anni, quando ero un adolescente, ho capito perfettamente il "perché" di questa "strana connessione". Mia madre è stata colei che me l'ha rivelato, quindi commenterò più tardi.

Per me, andare a scuola è stata una delle più grandi sofferenze perché non ero un bravo studente e mi sono reso conto di quanto questo colpiva i miei genitori, che non capivano perché ero uno studente così cattivo. Inoltre, dovevo convivere con e accettare i miei aggressori, che, poiché erano "capigruppo", inquinavano tutto il resto, contro di me, e anche contro qualcun altro.
Oggi capisco tutto e so che quando un essere tende alla libertà, ci sono "altri" che si divertono a preparare le "catene" che la tolgono.

La mia devozione sempre per Maria, Gesù, il Creatore sempre cresceva sempre più, fino al punto di mettere nelle loro mani, con la mia piccola intelligenza infantile, il destino dei miei studi. Mi ricordo che ai 13 anni, ho scritto una preghiera chediendo aiuto per superare il corso di studi e l’ho depositata su la metà di un foglio, ai piedi di una statua di Maria nella chiesa del villaggio.
È stato l'unico corso da tutti i miei studi che ho superato completamente al primo colpo! E quando dico “l’unico” è proprio perchè è stato cosí.

La gioia per me è stata enorme quest'anno del 1975, ma ciò che mi ha portato più gioia è stata la felicità dei miei genitori a conoscere le novità.
Ho capito allora che mettendo la tenacia e la fede, molte cose possono essere raggiunte.

Arrivò il 1976. Il mio internamento, con 14 anni più o meno, in un collegio di sacerdoti, “Los Salesianos” a Cuenca, nel “Colegio María Auxiliadora”, per poter seguire gli studi che nel mio paese non ho potuto seguire, mi ha portato a considerare seriamente cosa significasse veramente essere un prete, sacerdote del Signore; la contraddizione è stata servita.
Una cosa era ciò che parlavano, e un altro era quello che facevano.
Di questo, sono un testimone e per questo motivo la mia tendenza è cambiata radicalmente, mantenendo quel sentimento profondo di voler essere un Sacerdote del Signore, solo per me.

Una notte di ritorno dal collegio, sono arrivato alla stazione di treno del mio paesino, Vellisca, e sono andato con la mia valigia "weekend" a casa mia.
Devo dire che la distanza dalla stazione allo paesino, era, e oggi è ancora, quasi 2 chilometri, e quindi non mi costa nulla ammettere che quella notte, che caminavo da solo e al buio,  ebbe una paura naturale.
I miei sensi erano completamente allerta per qualsiasi rumore, o movimento strano, e la mia tensione era evidente. Mentre salivo, vidi le luci dei lampioni di Vellisca e questo mi tranquillizzò nonostante la distanza.
Ad un certo momento, essendo arrivato all'Eremo di San Giuseppe, (ora inesistente) il mio sguardo seguì con meno paura, scrutando i cieli stellati, quando improvvisamente, una luce delle dimensioni di una luna piena e mezzo, attraversò il cielo da sud a nord, impressionandomi. Non ebbi paura, ma l'impatto fu grande, quando vidi, da solo, quel potente cerchio di luce fiammeggiante che attraversava il cielo in tutto il suo arco visibile, lasciando dietro di se un lunga scia luminosa di colore verdastro chiaro brillante.
Impattato di tale visione, arrivai alla porta di casa mia, già riformata avendo rimosso la taverna che dava tanto lavoro a mia madre, e anche a mio padre in modo diverso, dato che lui lavorava in una compagnia elettrica che supervisionava il posa di pali e guasti che si sono manifestati molto frequentemente.

Bene, come ho detto, arrivai alla porta, ho chiamato e mentre mia madre Paz apriva la porta ho dato un'altra occhiata alla casa di Maria e Cruz nel caso la vedessi uscire di nuovo quella Luce. In questa attesa, il padre di una mia buona amica, Pili, è arrivato con la sua piccola motocicletta.
Tornava dai suoi pascoli perchè era pastore di pecore e si fermò di fronte a casa mia, chiedendomi:
-. Hey! Hai visto quella luce che è caduta dietro la casa di Maria?

A cui ho risposto:

-. Sì, sì, l'ho vista. Io salivo dalla stazione.

-. CHE COSA POTREBBE ESSERE QUELLO?! - Mi chiedì con molta sorpresa e preoccupazione.

-. Beh, non lo so ... "-risposi semplicemente.

E è aggiunto: "NON SARÀ UN "APPARECCHIO" DI QUELLI CHE TANTO PARLANO? ...”.

Ho risposto:

-. Beh, la verità è che ne aveva tanta somiglianza, perché era molto grande e la velocità era tanta .....

Questa è stata la prima volta che ho visto qualcosa di molto chiaro, così chiaro che è stato stampato nella mia memoria come se mi fosse successo proprio ora.
Ci siamo salutati, perché mia madre ha aperto la porta.
Se n'è andato con la sua motocicletta, e sono intrato a casa con il mio "weekend" (valigia) a raccontare cosa era successa. Il giorno dopo ho detto ai miei coetanei e ho capito il detto "IN BOCCA CHIUSA NON ENTRANO MOSCHE".
Nonostante questo, ho sempre parlato di tutto ciò che, prudentemente, potrei parlare.
La mia età era quindi di circa 15 o 16 anni (1975-76). Questo fatto ha aumentato enormemente il mio interesse nel sapere di più su questi Esseri "extraterrestri".

L'anno seguente, nel 1977, in estate, in piena festa di agosto, la festa di San Bartolomé, quando tutti guardano giù più che in su, ero con un amico di gioventù; Jacinto, “Jácin” per gli amici, quando parlavamo alla porta della casa dei miei genitori, senza sapere perché entrambi alzassimo gli occhi al cielo notturno, e, per così dire, da dietro la casa di María e Cruz (la stessa casa che la Grande Luce era nascosta l'anno precedente), sorse una sfera luminosa delle stesse dimensioni che ho detto prima ma nella direzione opposta, questa è in direzione nord-sud, attraversò tutto il cielo sopra di noi e di tutte le persone che erano nella piazza, solo noi due l'abbiamo vista, lasciando di nuovo una scia di luce verde, e cadendo verso l'orizzonte ci ha lasciato senza parole.

Io, seguendo la sua direzione, pensavo di essere caduta per il "Santo", una casa della nostra famiglia che si trova nella parte alta del paese.
Lasciammo i due correndo verso quel luogo; Una volta arrivati lì affogati dalla salita, non abbiamo visto nient'altro.
Ciò che è stato creato è stato un "clima" per la sorpresa di ciò che abbiamo visto e chiacchierato sull'argomento. Abbiamo discusso a lungo su tutto ciò, chi potevano essere, perché c'erano così tanti nei cieli, e perché i governi e gli eserciti non dicevano nulla.
Poi siamo andati alla festa cittadina. Come nessun altro l'ha vista, non abbiamo parlato molto del soggetto con gli altri. Rimaneva come qualcosa di "particolare" che a volte ricordiamo con una certa intensità.

Nel frattempo, il mio interesse per tutto questo, e soprattutto per l'importanza che sottintende, è cresciuto sempre più dentro di me.
Ricordo che per queste epoche, non ricordo esattamente la data, si è verificato un evento che tutti quelli che vivono nel mio villaggio, Vellisca della provincia di Cuenca, sanno bene per la sorpresa e l'impatto che ha prodotto nella coscienza collettiva dell'intero paese.
Un uomo, che vive a Vascongadas, (credo di ricordare che si chiamava Alfredo), ogni estate veniva a trascorrere le vacanze con la sua famiglia e i suoi figli in questa città, perché hanno le loro origini proprio qui. Un giorno scese con la macchina sulla strada che porta alla stazione ferroviaria, che dista circa 2 chilometri dalla città, si è scoperto che poco dopo è arrivato a casa a piedi, con la faccia spalancata, gli occhi spalancati, come se fosse preso dalla paura di "qualcosa", sudando terribilmente e completamente sotto shock.
Rimase in questo stato per diverse ore senza parlare, senza poter dire alla sua famiglia che era preoccupata per lo stato in cui era tornato lasciando l'auto fermo sulla strada, cosa le era successa.

Secondo più tardi è stato appreso, quando è stato in grado di parlare con la moglie e i figli, ha detto: "Ho visto una luce che si avvicina dal cielo verso di me, durante la guida.
Diventò enorme nel cielo, tutto intorno divenne luce, e si fermò sopra la mia macchina, quando salì in cima all'improvviso, la macchina si spense, il motore smise di funzionare, e ebbe il più grande terrore della mia vita.
Quando sono stato in grado di reagire, ho lasciato la macchina morto di paura ho corso finché non sono tornato a casa”.

Da questo, qualche volta ho parlato con sua figlia Mercedes (Merche), che aveva la mia età, ma in base a quel poco che mi ha detto, loro solo sapevano quello che disse, perché suo padre non voleva mai parlare di "quello", era molto scomodo e violento ricordarlo e parlarne.
Questa è forse la storia più conosciuta qui, così come molte altre che si sono verificate in piccolo paese di 90 abitanti in inverno, dove la stragrande maggioranza si guadagna da vivere con l'agricoltura e la coltivazione di grano e altri cereali.

In questo anno 1977. A quel tempo, uno strano libro è arrivato  nelle mie mani che mia cugina María de la Paz mi ha lasciato, "Maripaz" per tutti. Devo dire che molti abitanti della mia città hanno assistito a "strani fenomeni luminosi" nei cieli di Vellisca.
Con ciò, confermo, che non sono l'unico, sebbene sia possibile che sia l'unico che si è veramente interessato a comprenderlo, assumerlo ed essere verace, diffondendolo a tutti coloro che si sono prestati ad ascoltarlo.
Bene, il libro di cui parlo, era intitolato: "SIRAGUSA, MESSAGGERO DEGLI EXTRATERRESTRI".

A quei tempi io pensavo che i contattati fossero tutti pazzi; o come dicevamo allora: "mancavano una vite".

Quello che ho letto nel libro, che parlava delle 7 vite di Eugenio Siragusa, l’ho divorato con "fame".
E ho letto solo fino alla fine dell'esperienza di Bahrat, e ho pensato, dopo aver letto questa vita:

- "Allora ci sono ancora altre sei generazioniin più ...",- e ho smesso di leggere a quel punto.

Era evidente che io, così giovane (15-16 anni), non avevo capito niente!!!

Anche se tutto ciò che stavo leggendo mi ha convinto, non l'ho finito di leggerlo,  pensando, o meglio, concludendo che "qualcuno che ha venduto la sua storia non poteva essere legale".
Questo era il mio errore.
Con il tempo, ho capito che il libro non è stato venduto da Siragusa. Lo chiarirò più tardi.

Questo stesso anno del 1977, nell'ultimo corso del collegio della scuola di preti dove stavo studiando, a Cuenca, conobbi un ragazzo di corsi superiori che aveva un piccolo gruppo di amici, che cercavano di contattare questi esseri attraverso la meditazione, e controllo mentale. Parlava di "scrittura automatica" e di altre cose che io non avevo sentito mai parlarne  e che mi sembrarono sempre strane e pericolose.
Nonostante tutto, ero interessato a parlargli perché era l'unico a credere in questo argomento degli Extraterrestri e, un giorno, mi invitò ad un incontro che faceva con un gruppo di amici nella casa di un suo famigliare a Cuenca; ma una volta in questo primo incontro nella sua casa di Cuenca, sono stato espulso, perchè io non capivo e mi risultava molto strano come loro provavano per mezzo della scrittura automatica entrare in contatto con Loro.
La verità è che la ragione della mia espulsione è stata l'ingenue battute che io facevo sull'argomento.
La verità è che tutto mi sembrava un po 'ridicolo, come da scherzo, quello che vedevo, mi aspettavo qualcosa di più serio, e quindi non ho potuto fare a meno di ridere quando ho sentito certe cose e come "entrare in sintonia" ... Insomma, che davanti a questo mio atteggiamento, il ragazzo che ha formato questo gruppo, mi ha buttato fuori di casa. Si sentiva particolarmente a disagio quando gli dissi: PENSO CHE SONO LORO CHE CONTATTANO CHI VOGLIONO. È PIÙ FACILE SE LORO SCELGONO, PERCHÉ SONO PIÙ EVOLUTI DI NOI ».
Qualcosa che ho sempre creduto.

In quello stesso anno il mio interesse per la fotografia stava crescendo; più a livello artistico che a fotografare queste luci.
La verità è che ho sempre pensato che non avrei mai potuto fotografare nulla di tutte queste "stranezze" dei cieli. Devo questo interesse per la fotografia, totalmente, a mia sorella Ana, "Anita" per quasi tutti.
Mi è sempre piaciuto chiamarla Ana. Essendo più grande di me, 11 anni più grande di me, quando sono entrato nell'età della pubertà è stato il posto in cui ho trovato più sostegno, perché essendo giovane lei, sapeva come ascoltarmi per consigliarmi e anche per rimproverarmi in tempo. Le sue primi immagini delle nuvole, del controluce e di altri, suscitarono un mio interesse, nella fotografia.
Ogni volta che ho fotografato il cielo, o la natura, non l'ho fatto pensando di prendere qualsiasi oggetto di questi.

Di fatto, in alcune di esse, rimangono fotografate queste luci, e mi sono reso conto solo dopo molti anni. E in molte delle foto che mia sorella ha scattato, inaspettatamente, dopo molti anni ho capito che Loro erano come "osservatori", e come conservo i negativi fotografici ho potuto verificare bene quali fossero "macchie o fallimenti" di quelli che non lo erano.
Per essere onesto, devo dire che questo "hobby" per la fotografia viene da mio nonno paterno, Antonio, che ai suoi tempi era già una novità popolare all'inizio del 1900. Ha fatto molte, molte fotografie di cui tengo i negativi antichi e in alcuni di questi negativi, si vede chiaramente già in quegli anni, che "qualcosa" era presente nei cieli della Terra.

Il tempo passava, io sempre ritagliavo tutti gli articoli che ho trovato sulle riviste o sui giornali che mi sono caduti nelle mani, interessato e incuriosito da questi Esseri di altri Mondi, su cui la gente parlava così tanto e al tempo dicevano che non esistevano che erano solo un’allucinazione, pazzia.

Nonostante tutto avevo la convinzione assoluta che fossero reali, anche se quelli che credevamo in questi tempi erano considerati un po 'pazzi.
Inoltre, ritagliavo tutto ciò che parlava del Cosmo, dell'Universo o dei Pianeti.

Tutto ciò che leggeva sui cosiddetti "contattati" era contraddittorio, e sempre allarmante, a causa dell'approccio che giornali e riviste gli davano di essere sette, o gruppi in cui le persone venivano ingannate.
In un certo senso, ha coinciso con la mia idea sull'argomento.
Negli studi scolastici devo ammettere che non sono mai stato uno studente di buoni voti, al contrario. Mi sono annoiato nelle lezioni e non ho capito bene cosa potesse essere utile tutto questo per me, poi nella vita.
Ciò che mi piaceva di più erano le Scienze naturali e il Linguaggio.

Poiché ero uno studente così cattivo, non riesci a ottenere il diploma di scuola, o quello che si chiamava E.G.B. (Educazione Generale Basica). Per non ripetere il corso, dal momento che non avevo l'approvazione per il diploma di scuola, ho iniziato i miei studi di Formazione Tecnica Ausiliaria professionale di Contabilità (che non ho finiti).

Dopo le vancanze di estate di 1977 sono stato mandato a Tarancón, a 25 chilometri da Vellisca, per continuare gli studi, dove fu ospitato come residente in un'altra scuola di preti "El Melchor Cano". Lì, ho dormito, ho mangiato, ero in alloggio, e ho studiato nell'allora "Ruiz Jarabo Institute", oggi "Gloria Fuertes" se ricordo bene.
Tutti quelli che mi hanno conosciuto conoscono il mio atteggiamento nei confronti dei solidi valori dell'amicizia, dell'onestà, della sincerità, e anche verso il sacrificio che l'umiltà impone quando si tratta di "correggere" i miei errori che hanno colpito il mio prossimo, punizione giusta della mia vergogna.

Poco prima le vacanze di Natale, un buon amico della scuola che si chiama Cristian, “Crist” per gli amici, mi ha lasciato "spontaneamente" un libro, il suo titolo: " EUGENIO SIRAGUSA, L'ANNUNCIATORE ".

Ricordo, come ho lasciato scritto in un breve diario che scrissi nel 1977, quanto male l'ho passato dopo averlo perso nel treno che mi ha portato a Tarancón, non potendo restituirlo a quell'amico che me l'aveva prestato per leggere.

"... poi sono andato a cena.
A proposito di ieri è stata una giornata sfortunata, un libro che mi ha lasciato un collega, (che parla) di "Siragusa" che ho dimenticato in RENFE e non so se l'hanno raccolto o qualcuno lo avrà preso; Non so cosa farò! E una piccola gara ho dovuto darmi a cercarla, per poi perderla, ed ero con un brutto colpo di tosse".

Arrivò il nuovo anno 1978. Ad ogni modo la mia opinione sui contattati era ancora molto critica e molto dura nei loro confronti.
Pensavo che essere contattato fosse "qualcosa di molto, molto personale" che non aveva bisogno di divulgarsi a nessuno, tanto meno di prendere soldi o di beneficiarne. Oggi (2009), penso ancora, esattamente la stessa cosa.

Qualcosa segnò internamente il mio viaggio personale, pochi anni dopo, a Madrid per continuare i miei studi del 2 ° grado di F.P Administrativo. Era l'anno 1980, seconda metà dell'anno. Era ferragosto.
Essendo giovane, per così dire, non avevo la mia economia, e per non aggiungere spese, e sentire sgridare i miei genitori sacrificati, Sixto e Paz, invece di chiedere soldi per comprare libri di materie insolite come gli UFO, Reencarnazione, Extraterrestri, Vita dopo la Vita, ecc. .., mi sono regolarmente avvicinato al "Corte Inglés" che era vicino da dove viveva mia sorella, nel quartiere di Argüelles, e ogni giorno leggevo una parte di uno dei libri che ha attirato la mia attenzione, senza disturbare le commesse che logicamente, volevano vendere.
Non avevo altra possibilità di leggere ciò che mi piaceva e mi faceva sentire pieno, specialmente quando non ero un bravo studente. Una di queste venditrici, comprensiva, mi permetteva di dilungarmi nel mio interesse, e per questo motivo la maggior parte delle occasioni in cui ho potuto leggere era in questo arco di tempo del suo lavoro.
Un giorno in classe di Tecniche della Comunicazione, era all’inizio il corso del liceo, invece di dare la classe che apparteneva alla materia della giovane maestra, con la quale avevo stabilito uno speciale rapporto di amicizia, a causa dei risultati di un test psicologico che aveva fatto alcuni mesi prima alla fine del ciclo con tutti gli studenti della classe, ha cambiato il programma e ha proposto di tenere un colloquio sugli UFO in classe: "Erano reali oppure no?".

Tutto andava bene per me. Tutti potemmo parlare, esprimerci, raccontare i nostri sentimenti e alcune delle loro esperienze. Io raccontai le mie. Ma quando abbiamo raggiunto il punto dei contattati, io criticai profondamente l'abuso e il commercio che erano stati montati attorno a tutti loro. Ricordo chiaramente le mie parole di rifiuto contro i contattati, e ho sempre avuto la sensazione che fossero dei profittatori che ingannavano le brave persone, gli ingenui e ingenue con un buon cuore. Ecco perché io dicevo che non credevo in nessuno di loro.

Ricordo anche che un nome molto familiare venne fuori tra i diversi contattati: Eugenio Siragusa.
Non importava, sbagliatamente per me era in questo momento un altro sfruttatore e un altro speculatore che intendeva solo ingannare le persone e prendere i loro soldi.
Ero piuttosto scortese e maleducato nelle parole di rifiuto verso, quelli che consideravo, da sempre, dei "inganna stupidi".

Ora penso che non avesse torto in questo pensiero concreto, ma avevo certamente torto in riferimento a Eugenio Siragusa.

Continuai a vivere con questo "sbagliato" pensiero su Eugenio e tutti gli altri contattati, e un giorno, nel popolare centro commerciale "El Corte Inglés", era nella sezione dei libri, perché come ho detto non avevo soldi, denaro, passavo ore a leggere con il permesso della venditora amica in questa sezione del centro commerciale.
Quei libri su Eugenio, non li ho considerati, a causa della mia "convinzione" (errata) e poi guardando i titoli, trovo un libro intitolato "GLI EXTRATERRESTRI E IL NOSTRO FUTURO", di Ángelo Franchetto, (non sapevo chi fosse questo scrittore), apro il libro, ma sarebbe corretto dire che "il libro aprì da solo" da una pagina, ricordo ancora il numero, pagina 128, e inizio a leggere quella che mi sembra una Lettera (era un messaggio) che aveva la data del 24 gennaio 1976 , scritto a Valverde alle 5 del mattino:

Tenetevi sempre pronti e attenti

I Segni vi saranno dati al giusto momento. Sarete particolarmente sensibilizzati e guidati. Sarete resi coscienti di muovervi nella giusta direzione.

Io, impattato da quello che leggevo, continuo leggendo.

Non pronosticate: quello che deve avvenire avverrà. "Nessuno potrà conoscere il giorno e l'ora", ma tenetevi sempre pronti e attenti.
È stato detto: "verrò come un ladro nella notte". Dovreste già sapere il perché è stato detto.

Il non salvabile non potrà essere salvato. Ciò che dovrà rimanere rimarrà e ciò che dovrà sopravvivere sopravviverà.

A nessuno sarà data la possibilità di poter decidere diversamente.
Tenetevi sempre pronti e attenti. Perseverate ed abbiate fede.
I guai sono imminenti e i segni prossimi a manifestarsi.

Rimanete saldi nella speranza e predisponetevi, sin d'ora, a distaccarvi dai valori affettivi e possessivi terreni.
Le prove saranno dure per tutti coloro che sono stati segnati per essere sale e lievito della nuova vita e del nuovo mondo.

Pace.

Adoniesis
Valverde, 24 Gennaio 1976 ore 5,00

Eugenio Siragusa. 

Dopo aver finito, sono stato colpito da questo testo e vedo un nome, "ADONIESIS", e mi chiedo: "Chi è questo Adoniesis? ...."

Continuo a leggere e la prossima lettura parla di "Prudenza", .... Rimango molto, molto colpito da queste letture che volevo continuare a leggere, ma era già da molto tempo che leggevo in questa "biblioteca personale", in questo sezione e per non danneggiare e compromettere questa commessa del centro commerciale dovevo smettere di leggere.

Il giorno seguente, dopo il liceo, la prima cosa che ho fatto è stata quella di andare a cercare questo libro per continuare a leggere. Lo prendo, lo apro sulla prima pagina e leggo "Angelo Franchetto, Gli alieni e il nostro futuro", ..... Perfetto, vado alla pagina successiva e ... oh sorpresa !! ... una presentazione dal libro di Eugenio Siragusa !!! .....


Come un "mistero" (che oggi riconosco bene) ancora una volta Siragusa, per la terza volta, entrava nella mia vita, anche se quello che in realtà era già entrato da molti anni, era una motivazione interna per saperne di più e meglio su questi Esseri meravigliosi, per me, di fantascienza.

Devo condividere con voi che in quel momento rimasi deluso, ... avevo trovato qualcosa di importante da leggere (Adoniesis), ma di nuovo mi trovavo di fronte a Eugenio Siragusa, il contattato che "vendeva la sua storia" (secondo la mia equivoca idea).

Una nuova polemica mi era stata servita ... per poter leggere Adoniesis dovevo comprare il libro "di Siragusa", ..... come ho detto prima, erano già tre volte! che lui arrivava nelle mie mani e con quest'ultimo ho affrontato un fatto che sembrava "sfidare" la mia arroganza giovanile.

Da tanto tempo io già credevo pienamente negli Esseri di altri Mondi.
Piuttosto, devo dire che gli Esseri nei quali avevo sempre creduto erano del tipo di quelli che ci davano consigli come quelli che ho letto il giorno prima, di ADONIESIS. Ma per leggere ADONIESIS, dovevo anche leggere Siragusa.

Come ho sempre pensato, (con un diverso livello di maturità), che il caso non esiste, mi sono preparato ad affrontare la mia " particolare prova".
Dopo aver meditato a lungo ho agito come sentivo e dovevo, sono andato al centro commerciale, ho chiesto il suo prezzo e, dopo averlo saputo, me ne sono andato, cosa che ha sorpreso profondamente la commessa.
Sono tornato a casa, ho chiesto un "prestito" a mia sorella Ana, e con i soldi che avevo risparmiato, sono tornato indietro e l'ho comprato (devo dire un po' dispiaciuto), ma la realtà è che avevo davvero bisogno di leggere queste, come io le pensavo, Lettere di questo Essere: Adoniesis.

È stato il miglior "investimento" che ho fatto in tutta la mia vita.

I giorni seguenti, ricordo che leggevo e piangevo, leggevo e piangevo, camminai fino a Piazza di Spagna, che era una piazza vicino a casa mia, sedevo al sole, ancora c’erano giornate di sole, leggevo e rileggevo ...
Quindi ho davvero apprezzato chi fosse questo "Eugenio", e che non avesse venduto nulla, aveva solo donato la sua esperienza a tutti quelli, (noi), che avevano bisogno di un pilastro nella nostra ricerca della Verità del significato della Vita ...
Era quest'anno, estate/ autunno, conoscevo a malapena Eugenio e quello che avevo conosciuto e letto su di lui era logicamente una bugia o impreciso (mi riferisco agli articoli della stampa); ora veramente attraverso queste "lettere" -messaggi di Adoniesis- conoscevo la Verità che Eugenio stava portando e fin dall'inizio di saperlo, mi ha totalmente rubato il cuore e anche l'anima.

Ho trovato alcuni indirizzi nel libro che ho comprato, e prendendo coraggio dal mio interno li ho contattati telefonicamente. Ricordo che con chi comunicai c'era il signor Pedro Borges Gento. Un avvocato già in pensione. Sono andato a incontrarlo a casa sua, era un vecchio, molto vecchio, ma lucido, che mi ha parlato di Eugenio, della reincarnazione, in cui credevo già, e mi ha rivelato che lui stesso fu nel passato, Pio X, e proprio quando mi ha mostrato la foto di questo Papa era uguale, completamente uguale al suo volto.

Peccato che io non abbia nessuna foto di Pedro Borges per mostrarti la realtà scioccante. Posso dire che guardando questa immagine stai vedendo la sua stessa faccia.

Mi parlai di quanto la Chiesa Cattolica avesse torto, era molto critico nei confronti del Vaticano. Poi parlò molto bene di Eugenio, della sua missione degli Esseri Extraterrestri, che in realtà sono Angeli.
Mi consigliò di leggere la Filosofia egiziana di Hermes Trismegisto e mi parlò di un libro intitolato "Il Kibalion". In questo modo ho conosciuto il grande parallelismo che esisteva tra i concetti dei Fratelli del Cosmo e i Testi sublimi di Ermete che parlavano di Dio e di tutta la Creazione. Ricordo il concetto che più mi ha colpito: "IL TUTTO".

"Qualcosa" profondamente giorno dopo giorno era cambiando dentro di me e soprattutto si manisfestava al di fuori di me. Il mio atteggiamento nei confronti del mondo intorno a me è cambiato completamente, sono diventato più rigido e drastico con me stesso, fino al punto di provare a cambiare completamente, sulla base di concetti molto elevati che sono stati trasmessi da Esseri dello Spazio attraverso i messaggi.
Da allora è quando il concetto di "ama il tuo prossimo" ha assunto più significato e valore che mai per me.
Ricordo la soddisfazione interiore, quando portai un panino a qualcuno che chiedeva per strada e lo accettò con gratitudine.
Era un sentimento che acquisiva più forza in me, e questo mi ha fatto riflettere su come, in una grande città come Madrid, una persona possa sentirsi completamente sola, indifesa e respinta da tutti coloro che non hanno bisogno, perché a loro non manca nulla.

Tuttavia, a me mi mancava "qualcosa" che stavo cercando da così tanti anni.
In questo modo, dopo aver letto per mesi in Plaza España i messaggi che riempivano il mio interno e visitando Pedro Borges in diverse occasioni, sono riuscito l'indirizzo di Eugenio.
Trovai una base esistenziale per dirigere la mia vita, in un modo totalmente commovente, a volte contraddittorio.
Da quel primo messaggio che ho letto, il mio interesse nel continuare a trovare sempre più messaggi di Adoniesis non si è mai fermato. E posso dire, al giorno d'oggi, che tutto ciò che poco o molto ho raggiunto, è stato grazie a queste sublimi conoscenze che ho riletto tante volte, riscoprendo in ognuna di esse, ogni volta un senso più completo.
Posso affermare categóricamente: Tutto ciò che è scritto e manifestato che è VERITÀ non cambia mai, ma ciò che cambia in realtà è l'evoluzione di ognuno di noi nel comprendere meno o più il suo Vero Senso.

In questo modo "qualcuno" mi aveva indirizzato verso ciò che chiamo oggi: "Stendardo della Verità".

Da allora, la mia opinione personale era completamente cambiata, ma anche la mia opinione sul mondo, sulla società, sugli individui, sui comportamenti sociali e su molte altre cose.
Crebbe in me il bisogno di esprimermi e di conoscere lui di più, e se possibile di persona. Ho iniziato una corrispondenza, che dura fino alla fine dei suoi giorni con noi, principalmente con la sua compagna di viaggio, Miguela Lecha, che è sempre stata fraternamente impegnata a rispondere all'enorme corrispondenza ricevuta.

1981. La mia prima lettera a Eugenio Siragusa nel gennaio/febbraio 1981 iniziava così:

Caro fratello e messaggero Siragusa (Ermete):
Voglio che tu sappi che puoi aggiungere di più un "peccatore pentito" alle tue reti e un amico di più.

Vorrei farle alcune domande: (Sono pieno di dubbi).

• Come potrebbero essere applicati i “7 Principi Ermetici” nella nostra vita sulla Terra?

• Quali libri consiglieresti di "coltivare" me nel vostro amore?
(Ho letto alcuni: Il "Kibalion" "Dal cielo alla terra" "Gli alieni e il nostro futuro" "Il triangolo delle Bermude").

• È inutile cercare di stabilire per noi, i non-chiamati!, una comunicazione con i Fratelli del Cielo?

• Puoi aiutarmi a sapere qual’è stata la mia vita precedente? Solo la precedente. Cosa dovrei fare?

Ti saluta un amico, che cerca di essere  fratello fedele tuo.
Antonio.

CREDO IN TE
IN LORO,
NELL’ AMORE,
E NEL "TUTTO".


PER ADONIESIS:
Eugenio, voglio che tu gli dica che non ho letto messaggi così pieni di AMORE e di Autorità nei nostri confronti, nei confronti di quelli del mondo.
Vorrei farti alcune domande. Ma prima dirti che mi dispiace per la morte di "quelli" che sono venuti ad aiutarci.

1. Caro ADONIESIS, puoi dirmi se l'avvistamento che alcuni miei amici hanno avuto nel villaggio di Vellisca (Cuenca) era reale? Quale missione svolgevano?
2. Come è il vero Amore? È possibile qui, sulla Terra?
3. Se posso, come posso parlare con voi?

Antonio.

PS. Siete davvero così strani da non resistere al vedervi?

Senza dubbio, "qualcosa" è cambiata dentro di me.
Dopo i giorni, ho ricevuto la mia prima lettera. Quando vidi la busta e l'Aquila dipinta in essa, il mio cuore cominciò a battere più forte che mai.
L'ho aperta e ho iniziato a leggerla, piuttosto che leggerlo per "bere" tutta.
Questa è la trascrizione completa:
Nicolosi 8.3.1981
Caro fratello Antonio,

Prima di tutto, ti prego di scusare Eugenio se non può rispondere personalmente alla tua lettera affettuosa, ma è dall'inizio di gennaio fino alla fine di ottobre, isolato sull'Etna secondo i desideri dei nostri amati Fratelli del Cosmo. Durante questo periodo, gli è stato vietato ricevere visite e rispondere alla posta poiché sono necessarie la sua disponibilità totale e la sua dedizione.
Fratellino Antonio, proverò a rispondere ad alcune delle tue domande ma, poiché ce ne sono molte, ho pensato che forse ti piacerebbe incontrare alcuni fratelli e sorelle che abbiamo a Madrid e saranno felici di incontrarti e rispondere ai tuoi desideri per saperne di più di queste meravigliose creature. Gli indirizzi sono i seguenti:
(Indirizzi di allora).


Caro Antonio, siamo parte integrante dell'Essere Macrocosmico. La nostra vera entità è SPIRITUALE. Il mondo della materia è, in realtà, un mondo di illusioni in cui siamo prigionieri del tempo e lo spazio. Lo SPIRITO è libero e vive nell'eterno presente. Immagina l'oceano, composto da migliaia di migliaia di gocce d'acqua; Ogni goccia d'acqua è parte dell'oceano e ha la sua stessa "immagine e somiglianza", ma non è l'oceano. Ogni Spirito è una goccia dell'Oceano Cosmico.

I Chiamati sono tutte quelle persone che sentono nel loro interno "la Voce della Verità", vale a dire un profondo desiderio di conoscere la Verità, di assimilarla e di metterla in pratica. Tu sei uno come noi dal momento in cui condividi le nostre ansie di Pace, Amore e Giustizia, i nostri desideri di auto-realizzazione, per superare le debolezze umane al fine di far prevalere gli alti Valori dello Spirito. Non c'è quindi differenza tra te, caro Antonio, e noi. Siamo tutti esseri privilegiati a cui il Signore ha tolto la cera dagli occhi e dalle orecchie.

Per quanto riguarda una possibile comunicazione con i nostri Fratelli, sono sempre Loro che scelgono persone particolarmente predisposte, dopo averle sottoposte ad una "investigazione" profonda. La comunicazione con Loro può manifestarsi in molti modi e in ogni momento della nostra vita, attraverso i sogni, manifestazioni personali ... Loro conoscono tutti noi e dimostrano la loro presenza a coloro che si sforzano di seguire le Leggi Cosmiche e di metterle in pratica.

Caro fratello Antonio, spero che questa sia di tuo gradimento e spero che tu abbia la gentilezza di darci le tue notizie quando avrai trovato i nostri fratelli a Madrid.
Ricevi da tutti noi e da Eugenio in particolare, un abbraccio forte e affettuoso, pieno di infinita devozione fraterna e di Amore Cristico.
Miguela.
......
La felicità interiore che io sentii nemmeno oggi ve la potrebbe sprimere.

Subito dopo questa sua lettera, nei giorni successivi, ho iniziato ad avere "strani sogni", erano così intensi che in loro ero pienamente consapevole di "stare sognando". È difficile da descrivere e so che alcuni di voi mi capirete.
Poi, dopo solo un mese e mezzo d’aver iniziato questa corrispondenza con loro, essendo nella mia stanza, nella casa dei miei genitori nel paese, ho avuto un "sogno" molto particolare che mi ha segnato definitivamente, e mi ha confermato ciò che mi era stato detto.

ESPERIENZA DELLA NOTTE DEL 26 APRILE 1981 (STATO DI SONNO CONSAPEVOLE). (Disegni realizzati nel 1981).

Era notte e noi eravamo seduti. Non faceva freddo.
Credo che i miei amici stessero parlando di qualcosa, ma io ero come assente, non ascoltavo le sue parole e ero come un automa seduto.
I miei amici chiaccheravano allegramente. Ricordo di stare seduto in direzione ad est o nord-est, ma più vicino ad est.
Passò un attimo, e dopo quel tempo vidi uscire da una "stella fissa" (che era in cima al cielo, ad est), un "piccolo punto bianco", e poi un altro e un altro e lo dissi ai miei colleghi.

Si voltarono e rimasero impattati, fissi su ciò che videro. Anch'io ero assorto nel guardarlo.

Nessuno parlava, non si sentiva nulla, nemmeno si sentiva il respirare.
Dopo un po' puo dirsi che ho reagito (ancora più luci stavano uscendo), e ho fatto commenti come: "Non è davvero prezioso? È bello vero? ", Ma non ho ricevuto risposta dai miei amici.
Ricordo che qualcuno mi guardò come se stesse sorpreso di cosa stavo dicendo, e improvvisamente due dei miei compagni che ricordo vagamente e dubito chi fossero, scapparono via, si può dire che nella direzione della "stella".

Non so se sono corsi a causa della paura, della curiosità o di qualcos'altro. La prima cosa che pensavo era che fossero spaventati.

Dopo un po' continuammo a guardare, e poco a poco una nave apparve in questa forma più o meno simile. Esattamente non era così, ma era molto simile. (L'ho interpretata come una croce che era di lato nel cielo).


Pensando allo stato in cui mi trovavo, dedussi che era la stessa nave da cui provenivano le altre, perché era nello stesso quadrante (se si può dire così) da dove le altre uscivano, ma molto più vicina.

La sua luce attirò la mia attenzione. Era un colore bluastro ma molto morbido, era un piacere guardare lì per il colore e la sensibilità di esso. Era per la vista degli occhi, come una caramella dolce per la bocca di un bambino.

Dopo questo mi sono svegliato, è un periodo di riposo nello stato in cui ero.

Subito dopo, nuovamente ero pienamente consapevole dello "stato" in cui mi trovavo. La coscienza era piena e all'interno di quello "stato" divenni consapevole di tutto ciò che mi stava accadendo.
Non so perché, ma ho iniziato a correre. Forse spinto dalla paura degli altri.

Solo circa 2 o 3 metri percorsi sono entrato in una specie di "raggi tubolari di luce" gialli senza rendermi conto. Erano tre raggi intersecanti.

In quel momento ho iniziato a sollevarmi da terra.
Vidi i miei compagni sotto i miei piedi e un rapido impulso mi spinse ad afferrare la mano di uno di loro. Penso di averlo alzato un po ', ma la forza mi ha attratto sempre di più e ho dovuto lasciarlo andare.

Stavo salendo per un po 'e il mio corpo era in tensione (perché pensavo che io potesse cadere).. Ma volevo andare sempre più in alto, più in alto. Dopo passare un po di tempo ho rilassato completamente il mio corpo e mi sono reso conto che stavo anche salendo. Tutto ciò era mentre io mi vedevo me stesso. Credo che in tutto questo stato è stato così.
Più tardi ricordo che ero entrato in una specie di stanza molto luminosa ma non mi dava fastidio agli occhi (suppongo che sarebbe stata la nave) ma non ricordo nient'altro. Ricordo molto, molto, molto vagamente, o mi sembra di aver visto uno di Loro, dei nostri Fratelli, ma non ricordo nient'altro.

Poi e penso che sia stata una cosa separata, qualcosa di speciale, ricordo di aver visto una Croce con la parte superiore a punta, a titolo indicativo, che non capisco cosa potrebbe essere.

Questa, indicava il nord ed era molto decorato con luci, molto bella, era bellissima.

Quando mi sono "svegliato", la prima cosa che ho fatto è stata scrivere tutto, disegnare tutto e poi ho cercato rapidamente la bussola di mio padre, sono uscito fuori, verso il balcone che si affaccia sulla piazza.
Ricordo perfettamente dove ho visto questa Croce tutta splendente, luminosa, con una "N" al centro.
L'ho visto sulla piccola centrale di luce, costruzione per l’energia elettrica, che si trova nella piazza del mio paesino.
Quando ho controllato il luogo in cui l'ho visto, ho capito che questa parte della mia esperienza è stata la conferma di tutta questa esperienza.

Sulla croce c'era una "N" enorme impressa all'interno di un cerchio, e la direzione in cui puntava la bussola era il "N"ord.
Come volendo dire, "questo è il nord della tua esistenza, della tua vita".

L'impatto di tutto ciò, sentito nel profondo del mio essere, continua oggi, altrettanto indelebile. E il ricordo rimane chiaro e cristallino, nonostante gli anni che sono passati. È come se l'avessi sognato stasera.

Bene, in questo tempo io sapevo già chi erano le persone a Madrid che conoscevano veramente Eugenio e chiacchieravo con loro ...

Stavo studiando a Madrid. Dopo un po', un giorno trascorsi il fine settimana con i miei genitori nel villaggio, stavo parlando con mia madre di varie cose, e tra queste il tema della Vergine Maria, abbiamo parlato del Segreto di Fatima, l'importanza che la Vergine rappresenta per tutta la razza umana, ecc ... In un momento di questa conversazione, era notte, eravamo seduti al tavolo del salotto con le gambe coperte dalle gonne del tavolo, vicini al braciere elettrico che c'era sotto del tavolo perché era inverno, allora ad un determinato momento sento di raccontare un “segreto” a mia mamma, Paz:

-. Mamma, sai? Io ho un ricordo nella mia testa che sempre si ripete come se lo avesse vissuto ieri proprio.

Lei poi mi dice:

-. Di cosa si tratta? Cosa ti sta succedendo? Dimmi

Allora gli dissi:

-. Vedo me stesso, con un'età di 5 o 6 anni che entro in una casa, ma non è questa. È un'altra casa che quando si entra c’è un piccolo corridoio, a destra è una scala che porta alle camere al piano superiore, e di fronte continua e ha tre escale a lungo, ma di pietra. Mi vedo scendere questi gradini, e alla fine di questo corridoio che scende gradualmente verso il basso, c'è una porta, la apro ed è una stanza che è una piccola taverna. A destra c'è il bar dove vengono servite le bevande, c'è un tavolo e delle sedie, di fronte c'è una stufa a legna che ha i tubi verso il muro dove esce il fumo.
Poi sul lato sinistro di questa stanza c'è una porta che si dirige verso una specie di recinto. (Mentre dico questo, il volto di mia madre cambia, lei inizia a sembrare sorpresa, ma seria).

Ma ciò che mi colpisce è che mi vedo me stesso in tutto questo, vedo il piccolo ragazzo, e poi vedo un uomo che è sempre vestito con una giacca di velluto nero e pantaloni lo stesso velluto a coste, che si avvicina a me e mi afferra con le dita della guancia, e dice: "Holaaaa perillán". Allo stesso tempo che mi dice così, mi muove la guancia. So che lo fa con affetto, ma a me mi duole.

È basso, non molto alto, grassoccio e con la faccia tonda, come si dice "faccia da pane". Indossa un berretto nero sopra la sua testa. Mi sembra di essere calvo.

Quando finii di dire tutto a mia madre, lei era scioccata e con il volto bianco, come se avesse una forte impressione.
Poi mi dice:

-. E come tu ti  ricordi di tutto questo?

-. Non so, -rispondo io-, è come un'immagine, come un film nella mia mente che ricordo sempre con la stessa chiarezza. Ma cosa c'è che non va mamma, di cosa sei  così seria?

Lei allora risponde a me, ora più normale e con un certo conforto nei suoi occhi.

-. Hai appena descritto una casa in cui tuo padre ed io abbiamo vissuto molti anni fa, prima di trasferirci qui. È impossibile per te ricordare qualcosa su quella casa perché non eri ancora nato. Allora eravamo solo tuo padre, tuo fratello Antonio, Anita che era appena nata poco prima che ci trasferissimo, e io.
(Antonio è il fratello che non conoscevo perché morì quando aveva solo 12 anni).

Rispondo

-. Beh, non lo so, ma io mi osservo sempre così.

Poi lei mi dice:

-. Guarda, ti racconto una cosa.
Quell'uomo esisteva e aveva familiarità con "los politos" (credo ricordo) ed era molto buono e gentile, e sempre al tuo fratello Antonio, quando questo signore arrivava al bar che avevamo in quella stanza della casa, li faceva ciò che hai descritto. Era una persona molto buona, e sempre vestito di nero, con un completo di velluto a coste, proprio come hai detto tu, ma il fatto è che non puoi sapere tutto questo perché ti ho detto che non vivevi in ​​quella casa. Sei nato dopo due o tre anni passati del nostro trasferimento. Dopo che tuo fratello è morto.
È strano che tutti i cittadini ci abbiano sempre detto che assomigli fisicamente ad Antonio, il tuo defunto fratello.

(Ed è vero perché ricordo che da bambino molte donne del paese, mi dicevano sempre: "Sei proprio come tuo fratello Antonio, hai la stessa faccia, gli stessi occhi, gli stessi passi").

Mia madre, continuò a dirmi, ora aveva un viso serio ma il suo aspetto era strano, un po 'come di gioia:

-. Ti abbiamo dato il nome di tuo fratello, perché tu ci facevi ricordarlo molto.
Tuo padre ha passato un brutto momento quando tuo fratello è morto. E infatti, come sai bene, ti abbiamo sempre chiamato "piccolo", non ti abbiamo mai detto per nome, perché ci ricordavi il tuo defunto fratello Antonio.
Ascolta quello che sto per dirti ora, perché sto per dirti qualcosa che io mai ho raccontato a nessuno, e nemmeno tuo padre lo sa.
Quando tuo fratello Antonio era molto malato, il rumore lo infastidiva, e tuo padre aveva l'abitudine di mettere un altoparlante nella finestra per animare la gente, a tuo fratello piaceva la musica, ma quando si sentiva molto male gli faceva male un sacco la testa, piangeva, e piangeva, e diceva a tuo padre: "Papà, papà, ti prego di rimuovere la musica".

Un giorno, quando tuo fratello era già molto malato, dovemmo partire velocemente con il tassista di Huete per l'ospedale. Eravamo zia Satur, tuo fratello e io. Era già molto malato, era come se dormisse, e passando attraverso il paesino di Paredes io pregavo alla Vergine del luogo, ma non riuscivo a ricordare il suo nome, pregavo e pregavo cercando di chiedere un miracolo: "Mia Verginella salva mio figlio, salva il mio piccolo figlio Verginella di ....... ". Ma non ricordavo il suo nome.
Quando improvvisamente la zia Satur mi dice:
"Paz, Paz, Paz, il bambino è morto".
Proprio in quel momento mi sono ricordato che era La Madonna della Grotta.
Capii allora che non potevo ricordarla perché non poteva salvare il mio piccolino. E infatti sentivo dentro di me come se dicessi: "Mia figlia non potevo salvare tuo figlio, ed è per questo che non ricordavi il mio nome".
(Il volto di dolore che mia madre aveva ora, non l'ho mai dimenticato, non posso descriverla a voi).
Il dolore che è rimasto nel mio cuore e nella mia anima è stato enorme, non può essere descritto. Anche tuo padre c’è l'aveva. Ero sempre depressa, molto triste, tutto aveva perso il suo valore per me e nonostante il fatto che avevamo anche Anita, (mia sorella Ana) mancava qualcosa nella mia vita, e la tristezza era grandiosa. Ecco perché indossavo sempre il nero.
E'stata una grande sofferenza, anche quando ero incinta di te, anche se non così tanto. A quei tempi non esistevano cose che esistono ora e non sapevamo se tu eri un bambino o una bambina.
Sono andato in travaglio, e siamo usciti con il tassista di Huete, e così è quando sei nato. Quando sei nato e ho visto che eri un ragazzo, tutto il dolore nel mio cuore è scomparso all'improvviso. Non so come spiegartelo, ma di nuovo mi sentivo bene, calma e in pace.

Anche perché ho capito bene il fatto che tuo fratello Antonio è morto nel taxi sulla strada per l'ospedale, e tu sei nato anche nel taxi sulla strada per l'ospedale.
Così Antonio è morto in macchina e tu sei nato in macchina.
E bene questo è quello che nessuno sa e che ti ho detto ora, perché quello che mi hai detto mi dice molto.

Ero elettrizzato da quello che mi aveva detto.
Ora la sua faccia non era di dolore ma di immensa felicità. Ci siamo abbracciati e abbiamo detto addio per andare a dormire.

Tutto questo è stato inciso a fuoco nel mio cuore e nella mia mente, come potete immaginare e mi ha aperto un orizzonte che nessuno, tranne mia madre, avrebbe potuto aprire per me.

Sono tornato a Madrid, per continuare i miei studi. A quel tempo, ho fatto gli studi durante la será/notte nel Politecnico di Aluche Park, era sempre orario sera. Durante il giorno evevo il tempo di leggere e rileggere i bollettini che erano pubblicati da Barcellona e ogni mese sono venuti da me tramite la delegata a Madrid. I bellissimi Messaggi di questi Esseri meravigliosi e fraterni che hanno dato a Eugenio. In molte occasioni, ho approfittato e me ne sono andato quando c’era una buona giornata, per leggere in alcuni dei parchi grandi e silenziosi che Madrid ha. Leggere tutto ciò riempiva, come oggi riempie il mio spirito di una pace che non può essere spiegata. Era, ed è come se fossi portato fuori da questo mondo per navigare in un altro molto più bello, molto più reale, pieno di bellezza e felicità.
Certo, non tutti i messaggi erano così, c'erano molti che avvertivano chiaramente di cambiare, cambiare, cambiare prima che fosse troppo tardi.


Un giorno (prima di fare ancora un viaggio molto speciale e importante per me nel 1982) stavo camminando lungo una strada, a Madrid, vicino a un bellissimo parco chiamato "El Retiro". Erano le prime ore del mattino, ma il sole stava già splendendo intensamente, tra le 8 e le 9 del mattino.
Stavo andando verso una strada chiamata, Sainz de Baranda, e cammino (non ricordo il motivo per cui l'ho fatto), dopo un momento di cammino, sono stato fermato per una signora vestita tutta di nero, ma con una faccia tenera, era vecchia ma dolce e gli occhi sono felici, belli, lei era molto più bassa di me, e lei mi dice così:

-. Cosa ne pensi di come va la vita? ...

Sono rimasto un po' sorpreso da questa domanda inaspettata, e un po' sconcertato, rispondo:

-. È triste, ma se deve vivere.

Lei mi guarda, adesso seria, ma con quegli occhi così teneri, e dice:

-. È necessario pregare molto, ma molto perché questa umanità possa salvarsi...

Sono senza parole, non sapendo cosa dire al riguardo.
E aggiunge:

-. Dovete pregare molto, agire molto, tanto che la Guerra Nucleare non accada mai ...
Dio e la Vergine sono molto tristi.

Io dico solo ... "Sì" ... senza poter aggiungere altro.
Ero sconcertato e scioccato da questa strana signora.
Successivamente, mette la sua mano in tasca e poi prende la mia e mette  una medaglia della Vergine su di essa. (Più tardi ho appreso che era la Vergine del Carmelo).
Una piccola, umile medaglia era (lo tengo ancora) in alluminio, e disse:

-. Non dimenticarlo mai, ok?

E con un sorriso tenero ma saldo, mi dice, mentre si allontana, "Non dimenticartelo, eh?".

Non reagisco per un momento, e sto fermo ... dopo un momento, comincio a camminare mentre la vedo allontanarsi, giro un angolo e prendo un'altra strada, e dopo qualche secondo, reagisco e torno in dietro per  chiedere a lei altre cose mi erano venute in mente, essere interessato a chi è, se potevo aiutarla in qualcosa, ... sapere dove vive, ecc ... tre metri avevo camminato, e riprendo la lunga strada per cercarla ma ... nemmeno le auto circolavano per la strada, niente, nessuno, guardo dappertutto ma non riesco a trovarla, cammino correndo nella direzione da cui è partita, per vedere se ha preso un'altra strada, ma non riesco a trovarla, continuo a cercarla e non riesco a capire come una donna così anziana potrebbe camminare così in fretta ...

Ritorno a casa senza fare quello che avevo in mente di fare, e vi dico che ancora oggi non ricordo perché sono uscito ... Sono molto scioccato, e nella mia mente, c'era un solo pensiero che si riferiva al Terzo Segreto di Fatima (in questo momento non conoscevo il Messaggio della Vergine di Garabandal-Spagna), è stato il pensiero che mi ha accompagnato dopo questo strano incontro ... la medaglia mi lo ricorda sempre ...
Oggi penso di capire un po'...

Altre esperienze, del genere, mi hanno mostrato reminiscenze, ricordi di un passato remoto che riappare in tutti, nel tempo, prima o poi, e se siamo predisposti ad esso. Grazie a una Benevolenza che non può essere spiegata da dove proviene, mi furono fornite dell’evidenze, o prove dimostrative su tutto questo, e comprendo pienamente che abbia un valore per me, personalmente, e che può non essere ricambiato, condiviso e compreso dagli altri.

Nel 1982, qualcuno dall'alto mi ha concesso un favore celeste.
Ho potuto visitare Eugenio Siragusa e la sua famiglia. Finalmente ho potuto vedere e sentire e percepire interiormente, al fine di separare il reale dal non-reale. Ho reso il viaggio così importante per me.
Potrei in prima persona godere della voce viva di colui che aveva incontrato gli angeli di ieri.

In questo modo sono andato in treno a Barcellona, lì per prendere un altro treno: El Trasalpino. Erano tre giorni consecutivi di andata, e altri tre giorni di ritorno comprese le notti, per passare solo un giorno e mezzo con loro, ma questo non mi importava.

È stato il mio primo viaggio fuori dalla Spagna, poi ho capito che le diverse lingue sono un vero disagio.
Credevo fermamente che dovrebbe essere solo una lingua única nel mondo, perché tutto ciò avrebbe reso tutto molto più facile.

Ho vissuto il viaggio come l'ho scritto in quell'anno:

(Lettera indirizzata ad alcune amiche nell'anno 1982 che erano in vacanza a Falces).
“”Bene, non so cosa dirvi su Eugenio, Miguela, Eli e tutti i fratelli d'Italia che voi non sappiate; Vorrei semplicemente dire che ho conosciuto la più semplice Armonia, Amore e Pace spirituale che abbia mai sentito.

Devo anche dirvi che ho un po 'di disincanto, non spirituale, perché la spiritualità era l'unica cosa che ho trovato; Voglio dire, non ho avuto la possibilità di incontrare molte persone allo stesso tempo e godere del dinamismo di un grande incontro, vibrando all'unisono. (In quei giorni stavo solo visitando).
In relazione al resto tutto è stato bello, semplice e altruista al massimo, e so che ho trovato un tesoro prezioso, al punto che mi merito e dovrò sviluppare lentamente e pausatamente con la Pace, l'Amore, la Tolleranza e tutti i Doni che per la Legge e la nascita riceviamo ognuno di noi dalla LUCE del PADRE. Sono in PACE, perché ho conosciuto l'Uomo più semplice, più equo e più dinamico dei pochi esistenti sulla Terra. Devo anche dirvi ed evidenziare che ho trovato Eugenio abbastanza stanco fisicamente ma totalmente dinamico nello spirito.

Bene, vi dirò più o meno come è stato il viaggio. Spero di essere il più fedele ed esplicito possibile per evitare confusione.
Partì il Venerdì da Madrid, come sapete e tutto il viaggio è stato molto occupato, di forma che quando arrivai in Sicilia (Catania) ero completamente bloccato mentalmente e quando ho arrivato a Nicolosi non riuscivo a trovare la casa di Eugenio, perché mi hanno indirizzato alla sua vecchia casa (le persone che ho chiesto come potevo) e non c'era nessuno lì. Alla fine ero un po 'demoralizzato e per di più la stanchezza del viaggio mi ha sconfitto sempre di più. (Avevo uno zaino arancione con provviste e una tenda canadese per accamparmi, e la verità è che pesava proprio).

In questa situazione mi trovai per circa 3 o 4 ore; fisicamente esausto e mentalmente sordo, fino a quando finalmente ho trovato una falegnameria, molto umile e lì ho chiesto se conoscevano Eugenio. Solo allora mi hanno detto dove viveva esattamente.

Pieno di speranza, sono andato a dove mi avevano detto e la madre di Miguela mi ha risposto attraverso l'interfono. Quando l’ho vista, ho pensato che fosse Miguela perché era e è molto giovane e dinamica.
Ad ogni modo, cosa posso dirvi? Mi ha accolto a braccia aperte e con uno spirito pieno di PACE e FRATERNITÀ, e mi ha dato da mangiare e da bere, perché non avevo ancora mangiato. Tutto questo in un ambiente di totale armonia reciproca.

Mentre stavo mangiando, si è presa cura di Eli, dal momento che non è solo per un momento. Dopo aver mangiato, mi ha portato nelle stanze, o meglio detto nella stanza dove loro sono normalmente, vicino a un piccolo giardino. Mi ha anche detto dove si trovava la doccia nel caso volessi fare la doccia e mi sono fatto la doccia perché ero sporco, molto sporco dal fumo del treno e dall'ambiente umido che con il fumo dell'Etna creava una specie di vapore. Così mi sono rilassato un po' fisicamente.
La verità è che quando Miguela ed Eugenio sono arrivati ​​(perché stavano facendo una passeggiata) non sapevo come reagire e mi è rimasta un'incredibile tranquillità e relax. Era una situazione in cui non mi aspettavo di reagire in quel modo.

Tutto quello che vi dico, fu nel modo più normale e semplice senza emozioni eccessive, o qualsiasi cosa di nervosismo.
Visto che io non reagivo, Miguela mi disse di andare a riposare e se avessi un posto dove dormire; Gli dissi di no, e lei si ha preoccupata di trovarmi un letto, una stanza, "per caso", nell'albergo dell’hotel Biancaneve. Così sono andato a riposare. Ho dormito dalle 6.30 pomeriggio circa fino alle 10 del mattino dopo, quando Miguela mi ha detto che sarebbero venuti a prendermi, già con Eli.
Il giorno dopo mi sono alzato, ho fatto colazione e dopo un po 'sono arrivati, con Eli, un gioiello di un bambino, un angelo. Devo dire che non ho nemmeno reagito, ma è stato meglio, ho già detto alcune parole e domande che più tardi metterò su carta.
Dato che non stava ancora reagendo in condizioni perfette, se ne andarono perché avevano molto, molto lavoro in tutti i loro piani, così facemmo delle foto, Eugenio, Eli e io, in particolare 2; Miguela fece le foto.

Sono andati, ma prima abbiamo convenuto che sarei sceso alle 5 del pomeriggio a casa loro, e che avrei reagito ora, che avrei approfittato del poco tempo che avevo, al massimo.

Così sono andato nella camera d'albergo, ho iniziato a pensare a possibili dubbi (anche se davvero mi accontentavo di contemplarli ed essere al loro fianco).

Dico che ho cominciato a pensare ai dubbi, perché la verità è che non sono una persona sapiente. Stavo leggendo un opuscolo, l'ultimo, cercando dubbi e domande, per poterli chiedere e li ho trovati; Avevo anche un documento scritto di prima che potessi chiedere, ma la verità, tutto sembrava assurdo e io volevo solo vederli e stare con loro.

Dopo pranzo, mi sono riposato un po ', e poi ho iniziato la strada per casa sua, a casa mia, a casa di tutti quelli che sono. Sono arrivato mezz'ora prima, il che non dovrebbe sorprendere ad Eugenio, Miguela, Eli, La Mamma e tutti i fratelli. Mi ha risposto Miguela dal portiere automatico e mi ha detto di andare allo studio del giardino che loro andrebbero dopo  giù. Andai in camera e uscii nel patio per sedermi sul divano-altalena che hanno fuori.
Sono rimasto solo per un po 'e poi è apparsa Miguela e mi ha detto che Eugenio scenderebbe giù più tardi. La verità è che quando è sceso, portava un odore molto forte di essenze di "qualcosa", che poteva essere incenso, sandalo, ..... Più tardi altri fratelli italiani arrivarono, nello specifico, Antonio "l'autista", Luigi e Massimo.

Bene e qui le domande hanno avuto inizio:

Antonio, "l'autista", pose quindi una domanda-.

-. È stato pubblicato sulla stampa, o c'è stato un caso in cui un padre era con suo figlio di diversi mesi, e indossava una catena d'oro, poi un'altra persona ha cercato di rubare quella catena dal bambino in una volta sola. Il ladro mi sembra che fosse un giovanotto , quindi quando ha tirato la catena ha tagliato il collo del bambino, e il bambino è morto sanguinante.
Il padre che ha visto questo ha cercato di uccidere il ladro bambino. (Antonio ha chiarito che avrebbe fatto lo stesso se la stessa cosa fosse accaduta a una delle sue figlie. Poi, ha chiesto): SAREBBE STATOGIUSTO CHE IL PADRE UCCIDESSE IL LADRO? AVREBBE PRESO KARMA?

Eugenio. IO AVREBBE FATTO LO STESSO SE FOSSE ACCADUTA UNA COSA SIMILE AD ELI. MA NON C'È DUBBIO CHE NON ABBIAMO NESSUNO LE CHIAVI, O IL POTERE DI DETERMINARE SE LA VITA DI UN ESSERE È FINITURA, O, NO, PERCHE QUESTA SOLO IL PADRE LA POSSIEDE.
DICO CHE AVREBBE FATTO LO STESSO COME UN ESSERE UMANO, MA NON SAREBBE CORRETTO E ANZI DOVREBBE PAGARE PER ESSO, PERCHE 'C'È UNA LEGGE IMMUTABILE CHE È GIUSTA, LA LEGGE DI CAUSA ED EFFETTO. INOLTRE, IL PADRE NON POTEVA SAPERE SE IL SUO FIGLIO AVESSE NATO PER PASSARE QUESTA ESPERIENZA PER QUALUNQUE CAUSA PRECEDENTE.

Quindi, io, ho chiesto. -. Prenderebbe Karma una persona che va in un auto e ha un incidente per imprudenza ammazzando li accompagnanti?

Miguela ha risposto dicendo. SE È PER ERRORE SUO, SI PRENDI IL KARMA.

-. Eugenio, vorrei che tu mi spiegassi cosa significa ACCETTAZIONE O RIGETTO DEI MONDI PARALLELI.

Eugenio. QUANDO NOI ESPERIMENTIAMO NELLA VITA, PER ESEMPIO, UNA SENSAZIONE, DOPO LA MORTE, AUTOMATICAMENTE L'ESSERE SI TROVA ATTRATTO DAL POLO OPPOSTO PER COMPLETARE LA CONOSCENZA.

-. Quindi, se sperimentiamo in questa vita, per esempio, AMORE nella prossima, sperimenteremo l'ODIO? Giusto?

Eugenio. SÌ, MA TU PUOI AVER ESPERIMENTATO GIÀ L'ODIO E ANDARE AD ESPERIMENTARE L’AMORE.
GUARDA ANTONIO, SE QUI NEL MONDO CI SONO PERSONE CHE PERSEGUONO E UCCIDONO GLI ANIMALI, NON SIGNIFICA CHE IN UN ALTRO MONDO NON SIANO LORO AD ESSERE PERSEGUITATI E ASSASSINATI DAGLI ANIMALI.

-. La 7ª dimensione permea la 6ª, la 6ª alla 5ª, la 5ª alla 4ª y la 4ª alla 3ª dimensione. In che modo, qual è il processo, come avviene?

Eugenio. COME DOMINI TU GLI ANIMALI? ... SCENDI ALLA LORO FREQUENZA, NO?
È COSI CHE LORO COMPENETRANO E DIRIGONO LA 3ª DIMENSIONE.
RENDITI CONTO CHE L'UOMO E ANCORA UN’ANIMALE, INTELLIGENTE, MA CON ISTINTI ANIMALI RISPETTO ALLA 4ª DIMENSIONE.

-. Per l’intelligenza della 7ª dimensione, il cosmo è finito, o infinito?

Eugenio-. NOI SIAMO DELLE ENZIMI DI UNA CELLULA, DI UN SISTEMA SOLARE, CHE SI TROVA IN UNA GALASSIA, DI UN UNIVERSO CHE È UNA CELLULA DI UN ORGANO DEL CORPO MACROCOSMICO, NONOSTANTE PER NOI QUESTO È INCONCEPIBILE, CIO’È, INFINITO.
LO STESSO SUCCEDE IN NOI. UNA CELLULA NOSTRA PENSARÀ CHE IL CORPO CHE LA CONTIENE È INFINITO, PERCHÈ È INCONCEPIBILE PER LEI LA GRANDIOSA IMMENSITÀ CHE LA CONTIENE, MA LEI NON PUÒ ARRIVARE A PENSARE CHE FUORI DI QUESTO ESSERE MACROCOSMICO ESISTANO ALTRI, COME PUOI ESSERE TU, IO, ANTONIO, LUIGGI, MIGUELA, ECC....

CIÒ CHE VOGLIO DIRTI È CHE POSSONO ESISTERE ALTRI   C O S M O.

-. Tu dirigi gli Zigos (gli elementi della natura Acqua-Fuoco-Terra-Aria), questo significa che nel giorno dell'ultima mutazione, dirigerai le redini?

Eugenio-. SÍ, MI PIACE MOLTO DIRIGERE I ZIGOS. COMINCIA ADESSO IL FREDDO, QUANDO FINISCE IL FREDDO INIZIA IL CALDO, DOPO L’ACQUA E QUANDO FINISCE L’ACQUA, INIZIA LA TERRA, E COSÍ SI ALTERNANO PROGRESSIVAMENTE, ACCADE COSÌ.
RIMANE POCO TEMPO, MOLTO POCO E DOBBIAMO ACLIMATARCI ALLA NUOVA METODOLOGIA OFFERTA. QUESTA NUOVA METODOLOGIA È CHE OGNUNO DI NOI CAMMINI CON LA PROPRIA CROCE, È TEMPO DI AUTORREALIZZAZIONE INDIVIDUALE.

-. Perchè il saluto fraternale sono tre baci? Ha alcuna significazione particolare? Perchè tre baci?

Eugenio-. LA SIGNIFICAZIONE È QUE RAPPRESENTA LA TRINITÀ E IL NUMERO PRECISO DI 3 BACI, PERCHÈ QUESTO NUMERO HA IL POTERE DI FAR SFUGGIRE LA NEGATIVITÁ.

Miguela-. Il saluto reale è, 2 baci nelle guancie e uno nelle labbra, ma per evitare le critiche si è deciso questo modo; di fatto, ad Eugenio poche persone lo salutano cosí, solo quelle che hanno ottenuto il DISCEPOLATO.

-. Nel momento finale, quel che sarà portato sarà portato in corpo o in spirito?

Eugenio-. ALCUNI IN CORPO, ALTRI IN SPIRITO ED ALTRI CON ENTRAMBI DUE.

-. Cosa è il macrocosmo e cosa il microcosmo?

Eugenio-. PER NOI IL MACROCOSMO SAREBBE IL COSMO, E ALLO STESSO TEMPO NOI SAREBBEMO IL MICROCOSMO DI QUELLO COSMO O MACROCOSMO.
NONOSTANTE GUARDATO SUL LIVELLO CELLULARE, NOI SAREBBEMO UN MACROCOSMO PER LA CELLULA E LA CELLULA PER NOI SAREBBE UN MICROCOSMOS.
REALMENTE NOI COMPARATI AL COSMO SIAMO UN MICROCOSMO, MA COMPARATI CON LE CELLULE SIAMO UN MACROCOSMO.

-. Cosa è il plesso solare?

Eugenio-. È SITUATO ALL'ALTEZZA DELLA PARTE BASSA DELLO STERNO, TRA LO STOMACO E LO STERNO.
È PROPRIO IN QUESTO “LUOGO” DOVE EMMERGONO LE EMOZIONI CHE DOPO SONO TRASFERITI AL CERVELLO, CHE SEMPLICEMENTE È UN STRUMENTO FISICO AL SERVIZIO NOSTRO.

-. Eugenio, vorrei che mi parli dell’Idrogeno.

Eugenio-. C’È POCO DA DIRE IN RIFERIMENTO A QUESTO, PERCHÈ L’IDROGENO È IN TUTTO E TUTTO È IDROGENO IN DIVERSO GRADO DI VIBRAZIONE.

Dopo queste domande, tutto il resto sono vivenze quotidiane di persone che sentono allo stesso modo. Io, visse intensamente tutti i piccoli momenti.

Bene, e qui vi dico addio, desiderando che il vostro desiderio di trovare PACE, AMORE e FRATERNITÀ che avete già, in quei luoghi meravigliosi, vi elevi all'infinito verso gli spazi mentali esterni, per così ricevere la LUCE PURISSIMA che ci nutre tutti nello SPIRITO, aspettando e desiderando l’arrivo glorioso e potente di COLUI che regnerà sulla Terra in PACE, AMORE e FRATERNITÀ per dare GLORIA AL PADRE e BENEDIRE LA SUA SUBLIME CREAZIONE.

E così vi saluta un vostro fratello che sa di aver ricevuto "qualcosa di meraviglioso" e che per sua natura fisica si sente un po' "cieco" e non percepisce chiaramente, ma il tempo gli darà la misura delle sue possibilità e che proverà con ogni mezzo, "accomodare e arredare il tuo tempio per, speranzosamente, sperare di essere degno della vita eterna e condividere con tutti voi quel prezioso dono del cielo, consapevolmente e senza accecarsi, che è l'AMORE".

Vi saluto nella PACE del mio SPIRITO e vi bacio tre volte sulle guance come segno di Fratellanza.

Antonio.
Nota - Sfortunatamente, al momento, - decada del 2010 - qualche Diavolo (non può essere definito in un altro modo a una persona che si comporta così) ha preso le mie foto e sporcato il mio nome, ma mi è stato detto: "La pagherà per questo duramente ").


Questa è la cronaca del mio primo viaggio che in quell'anno, scrissi.
Ci sono "dettagli" che solo alcuni anni dopo mi resi conto di loro.
Ricordo in particolare tra le molte altre cose, come in un momento in cui stavo con loro, Eugenio e Miguela, è rimasto fuori della mia camicia una medaglia che portavo. Eugenio notò il fatto ma non riuscì a vedere bene ciò che rappresentava, ciò che era. Poi chiese Miguela, e Miguela con un grande sorriso disse: "Porta una foto del Consolatore intorno al petto."
Eugenio poi mi guardò con occhi che non si può descrivere, e con infinita tenerezza viene verso di me, prendendo la medaglia e dopo averla guardata per un po in silenzio con attenzione, ancora una volta lascia appesa sul petto.
Poi mi dice: "Guarda Antonio, i metalli sono molto importanti nella vita, e vedo che quello che tu indossi è di ferro la catena e i metalli bassi, l’energia invece di donarla quello che fanno è rubarla".

Ho risposto: "Sì, Eugenio, ma non ho soldi per nient'altro. Mi dispiace così tanto. " 
Lui semplicemente con un sorriso indefinibile mi ha detto: "Va bene, non ti preoccupare. So che una catena d'oro costa molto. Prova almeno se non puoi pagare l'oro, che sia d’argento che non è così negativo come il ferro. "

(Appena tornato dal viaggio, la prima cosa che ho fatto è stata ordinare una catena d'argento con un portafoto).

Quando ho detto addio a loro, quando sono uscito di casa ho fatto una domanda al "cielo", (una domanda che tengo solo per me) .... ma la risposta che ho sentito, e ho ascoltata nella mia testa era: "FAI UNA FOTO DEL CIELO ".

In questa fotografia, dopo alcuni anni, ho notato con grande stupore interiore che è possibile vedere il profilo di "un crocifisso", con i suoi lunghi capelli che cadono sulle spalle, e un "cappuccio di spine", e allo stesso tempo la stessa immagine mostra "la faccia di un agnello".Questa è una delle "risposte" che hanno determinato la mia esistenza e la direzione di essa, in questo mondo. Il viaggio di ritorno è stato estenuante, e ho iniziato a capire che i "test" aumentavano man mano che uno ci si avvicina alla Luce del positivo, del buono, del giusto. La mia soddisfazione era piena e mai pensai di trovare un "contattato" così normale, comune, senza stravaganze o comportamenti settari. Capì davvero la semplicità di Eugenio, e allo stesso tempo la fermezza delle sue parole, che sembravano scaturire da una "fonte sconosciuta" e che parlava attraverso di lui. Ho davvero capito che Eugenio era "un sacco di Eugenio", e che poteva davvero essere considerato uno di Loro tra noi. È successo che quando sono arrivato alla stazione di Atocha, a Madrid, e rivedendo tutto il mio viaggio, solo pensavo di rivelare la bobina di foto, di cui ho speso solo 5 o 6, non scattai di più. Per passare la bobina e portarla a rivelare, ho preso un filtro e l'ho messo davanti all'obiettivo, e ho gettato le ultime foto nel sole di mezzogiorno. Quando li ho rivelati, ho controllato le foto che ho detto prima del "cielo" e poi queste ultime, con il filtro che ho messo davanti erano molto belle.

Due anni dopo (1984) mi sono reso conto che guardando in dettaglio il loro negativo, si possono vedere chiaramente i Veicoli degli Esseri di Luce, con i quali Eugenio è in contatto.
Questa è stata la mia seconda "risposta" senza io cercarla nel tempo.

Nell'anno 1983, un "polso interiore" mi spinge ad inviare i Messaggi che queste Intelligenze Celesti danno a E. Siragusa, ai Potenti del Potere Politico e Religioso.
Messaggi che ammoniscono seriamente e giustamente sul comportamento indecente del Potere Oscuro che domina la mente, della grande maggioranza dei Politici del mondo. Avendo l'approvazione di Eugenio, mi rendo conto che non si può rimanere taciuti, di fronte a così tante ingiustizie, abusi e sfruttamenti in nome della "democrazia", che permette a molti di non avere ciò che serve per vivere, mentre alcuni hanno il superfluo e non lo distribuiscono equamente.

Ciò aumenta dentro di me, la sicurezza dell'intervento di una Volontà Superiore che si manifesta secondo un Piano Divino Liberatore.

Con la mia povera cultura, ma con grande tenacia, speranza e fede, insieme ad altri amici autentici, (Gloria, Damaso, Ana, Julian e molti altri), ho iniziato, abbiamo iniziato a far conoscere questa Verità che i potenti nascondono a tutto il genere umano.

Furono fatte molte conferenze, accompagnate da altri, programmi radiofonici, televisione, e tutto grazie all'intervento di un Volontà Superiore senza il quale, nulla di tutto ciò avrei potuto nemmeno pensare di fare; allo stesso modo, molti altri hanno realizzato, realizzano e realizzaranno questo "sentimento personale" che riempie  di felicità l'anima e lo spirito. Non ho mai chiesto nulla, e sono sicuro che non lo chiederò mai.
Ho avuto l'esempio di Eugenio e della sua famiglia, che mi ha ospitato e ha pagato tutte le mie spese mentre ero a casa sua.
Il mio unico obiettivo è onorare e glorificare il Creatore parlando dell'esistenza di Esseri di altri Mondi che sono i nostri Fratelli che vogliono aiutarci, e promuovere nonostante la mia condizione umana, (se la gente lo accoglie dentro di sé), la Re -Conoscenza delle Leggi Eterne che l'essere umano sta dimenticando, e che questi Esseri Superiori ci ricordano sempre. Non invano, sono gli Angeli di ieri, oggi chiamati "Extraterrestri".
Io ero adesso un giovanotto (21 anni) che a poco a poco stava maturando. Portavo al petto con devozione infinita ad un'immagine, come se si trattasse di uno scapolare, che era l'immagine del Consolatore promesso, e lottavo per diffondere una Grande Notizia a tutti, una Grande Notizia che avevo scoperto per me stesso e che aveva aperta a me una Grande Porta, che potrebbe essere chiamata, "Cosmica".

Oggi ricordo con infinita gratitudine ai miei fratelli e sorelle, con loro si istituì una bella Comunione Spirituale di vera Amicizia, che, purtroppo, il tempo ha rilassata, ma non ha fatto sparire del mio cuore.
Eravamo tutti giovani che avevamo iniziato a camminare sull’Autostrada della Vita e nutrivamo una speciale devozione per questi Esseri infinitamente più buoni che noi, e erano visti in tutti i cieli del pianeta nei "Dischi di Luce", o come si dice nel passato: "Esseri che viaggiavano in Scudi Ardenti".

Passarono un paio di anni. Tutti i miei fratelli e sorelle in verità, portavano ora già il "sole" sul petto e li hanno fatti risplandere, ma io ancora non portavo nemmeno il "sole" "il Sincronizzatore Magnético"; Portavo ora con tutto l'Amore della mia Anima e il mio Spirito un Cerchio d'oro che ho chiesto al gioielliere che realizzava i sincronizzatori (Felix) di farlo a me e all'interno di questo cerchio ho messo la foto a colori di ADONIESIS. L’ho portato fino al ritorno del mio secondo viaggio a casa di Eugenio nel 1985.

Per me il "sincronizzatore" era una cosa molto seria e la decisione meritava una grande meditazione. E 'stato allora e sono adesso (un po' più cambiato) uno che ha solo provato di far conoscere una Grande Verità che mi ha cambiato la vita, la visione del mondo, e che ero convinto, come lo sono ancora oggi e lo sarà sempre, che è una Verità che LIBERA dall'ignoranza e da ogni sentimento legato al male dei valori puramente umani.

Non mi ho ritenuto mai un "servitore" di nessun gruppo, mi consideravo un pensatore libero, anche se certamente collaboravo con tutto il mio cuore in tutto ciò che il mio interiore mi diceva era giusto, onesto e giusto.
A quel tempo era operativo in Spagna, un gruppo chiamato "Associazione" Adonay "per la fratellanza cosmica". Diffuse i comunicati ricevuti da Eugenio, finché il suo direttore, L. Moreno, ruppe i rapporti con Eugenio a causa di disaccordi nella metodologia e nello spirito dei messaggi.
(In un'altra occasione parlerò più dettagliatamente dell'intero processo).

Io, comunque, e sempre in contatto con Miguela ed Eugenio, continuavo a fare ciò che sentivo sinceramente di fare, riunioni pubbliche, conferenze, trasmissioni radiofoniche sempre che mi era possibile, nelle quali partecipavano in numerose occasioni via telefonica Miguela ed Eugenio, Eugenio e Miguela, l'ordine dei fattori non altera il prodotto. La verità è che erano sempre disponibili a tutti coloro che diffondevano questa realtà e che loro conoscevano bene.

È l'anno 1985, poco dopo del mio 23 compleanno, insieme ad alcuni amici e fratelli nella verità, programmiamo un nuovo viaggio a casa di Eugenio e Miguela. Ovviamente con la sua precedente accettazione, in questo modo abbiamo viaggiato in macchina da Madrid, a Nicolosi, alternando a guidare Damaso ed io, fino ad arrivare in Sicilia.
È stato un viaggio intenso ed estenuante.
Fondamentalmente e concretamente questo è un riassunto del viaggio.

DAL 15 AL 30 GIUGNO 1985-
VISITA EUGENIO E LA SUA FAMIGLIA.

Essendo in albergo era già di notte, appena arrivati dal viaggio in auto dalla Spagna, Eugenio, Miguela ed Eli ci regalano la piacevole ed eccitante sorpresa inaspettata di apparire all'Hotel Biancaneve dove alloggiamo.
Ne approfittiamo chiacchierando allegramente e con gioia, tra scherzo e scherzo, per dare loro i doni inviati da molte persone dalla Spagna, in occasione di questo viaggio per lui e per tutta la famiglia. Soprattutto per il piccolo Eli Paolo.

Tanti erano, e di tutti i generi, da una piramide di vetro al miele della alcarria spagnola, passando attraverso diversi doni che voleva rendere una particolare gratitudine a tutti coloro che, dalla Spagna, inviavano i loro pensieri più belli, scritti anche nella forma di poesie.
Dopo aver visto che siamo arrivati e che stavamo bene, Eugenio, Miguela ed Eli ci salutano fino al giorno successivo.

Come hanno sempre fatto in certe occasioni, vengono a dire al gestore dell'hotel che si prenderanno cura del pagamento dell'hotel, ma il direttore dell'hotel gli disse: Ho un ordine espresso dai clienti, per non farli pagare nulla. Tutto è organizzato.

La cosa non piace molto a Eugenio, ma accompagnato da uno del gruppo (Damaso) che è venuto giù per aiutarli con così tanti regali ed essere in grado di metterli in macchina, gli ha confermato che non devono preoccuparsi, che non vogliamo essere una spesa aggiuntiva per loro.
Con riluttanza, Eugenio e Miguela lo accettano.

Il giorno dopo la prima cosa che Eugenio vuole dire e registrare è la seguente:

+ Miei cari, preciosissime anime, la vostra generosità ha commosso l’anima mia.
Ci sono giunti i vostri segni di affetto, attraverso coloro che si trovano qui vicini a noi e che ci danno la gioia di essere una unica cosa con noi.
Noi vi siamo costantemente vicini. Vi vogliamo tanto bene e sappiamo che anche voi ci amate e ci seguite. Noi in realtà siamo una unica cosa con Colui che ci ama e ci segue, voi questo lo sapete. Abbiate Pace nei vostri cuori e abbiate sempre la gioia che il Cielo concede a chi si conserva integro nell’Anima e nello Spirito.
Vi abbraccio con tenerezza fraterna, e vi dico: VI VOGLIAMO BENE.
Eugenio y familia.

Dopo dice:

Sapete?, oggi arrivano una squadra del Canale 5 della televisione per realizzare una intervista. Non preoccupatevi perchè tutto è già organizzato.
Faremo l’intervista e dopo andremo a mangiare tutti allo ristorante “La Guercia”.

Poco tempo dopo di incontrarci, essendo a casa sua, giunse la squadra di registrazione video e mentre loro sono registrando il programma, noi siamo andati fuori nel giardino e nelle diverse parti del cortile.

Una volta eramo tutti nel ristorante seduti e già mangiando, erano anche 3 o 4 fratelli di Italia, tra loro Orazio Valenti, inizia una conversacione tra l’intervistatore ed Eugenio mentre si mangia.

-. Signore Siragusa, ci ha parlato prima di un nome molto strano di una fotografia che lei scattò: ADONIESIS. ¿Qué ci può dire di più?

+ Il nome Astrale di ADONIESIS è (...), ma Lui non è Adoniesis. Lui è tutelato, direttamente, da ADONIESIS. 

-. Signore Siragusa, porebbe chiarire un pò di più su quello che ci ha raccontato dei Mutanti?

+ Mettiamo l’esempio di due bicchieri.
Uno di vino, e l’altro di acqua.
Il bicchiere di vino è Eugenio, e il bicchiere di acqua è il Mutante.

Da quando è nato « il bicchiere di vino », il « bicchiere d’acqua » che è su di lui, fluttua su di lui, lo stà sondando, curandolo, osservandolo, studiandolo e guidandolo per il cammino che Lui, vuole che vada e in un momento determinato li serva e compia il lavoro.
Lo istruisce, lo prova e lo settaccia verso un determinato cammino, quando è pronto “il bicchiere d’acqua” sovrappone sul “bicchiere di vino”, venne annullato il “bicchiere di vino” e realizza “il bicchiere d’acqua” ciò che deve realizzare. In esso momento, tutela e opera, completamente, Il Mutante.

Dopo il Mutante può separarsi nuovamente dal "bicchiere di vino" e il "bicchiere di vino" mantiene la sua personalità e continua con il suo lavoro.
La stessa cosa è accaduta quando Gesù fu battezzato da Giovanni il Battista.

-. Signore Siragusa vorremmo poter salire sul luogo dell'incontro, ma con la nebbia che c'è oggi, con così poca luce, non saremo in grado di registrare accettabilmente.
È un peccato

Eugenio rimane un istante pensativo e dopo li risponde:

+ Io li dico che ci sarà luce abbastanza.
Possiamo salire perfettamente.

-. Ma signore Siragusa, si rende conto della densa nebbia che c’è?

+ Sí, sí, e la dico che non ci sarà problema per registrare.
Ci sarà abbastanza luce e condizioni per registrare nella zona.

Finiamo di mangiare e tutti ci disponiamo a salire sul Monte Manfré.
Una volta lí, la nebbia era molto densa.

L'intervistatore dice a Eugenio:

- "Cosí non possiamo registrare, signor Siragusa."

Eugenio dice:
+ "Avere un po 'di pazienza. Solo un momento. "

Dopo un piccolo istante, la nebbia inizia ad aprire!!, creando un cerchio perfetto nella sua parte superiore, come un tubo che lascia passare i raggi del sole perfettamente, al punto di dover usare occhiali da sole!

I giornalisti e tutti noi siamo rimasti colpiti dal fatto che mentre la nebbia sta facendo il cerchio più grande, la stessa nebbia vortica intorno al bordo del cerchio, e crea una specie di turbolenza all'indietro, come se non volesse invadere l'area centrale.

Inizia davanti alla sorpresa di tutti, la seconda parte della registrazione.
Le domande tipiche sul contatto e l'incontro con i Fratelli dello spazio sono fatte a Eugenio, e come sempre le risponde.
Si avvicina al luogo in cui ha avuto l'incontro per indicarlo e viene girato per l'intervista.

Orazio Valenti, da parte sua, fa una registrazione parallela di tutto ciò che viene chiesto.
Alla fine della registrazione, siamo rimasti tutti ancora più colpiti, perché proprio allo stesso modo che la nebbia se n'è andata, una volta terminata l'intervista, ha iniziato a chiudersi a una velocità insolita, sopra di noi.

L'intervistatore, molto colpito, commenta Eugenio a riguardo, e Eugenio gli dice:
+ Lei adesso dovrebbe registrare e chiedermelo questo che lei mi dice.

Detto e fatto, a un rapido gesto dell'intervistatore, che era il direttore della squadra, la telecamera è messa di fronte a Eugenio e accanto all'intervistatore, e chiede:

-. Signor Eugenio, lei mi deve rispondere a una domanda.

Lei ci hai detto prima nel ristorante che non sarebbe stata la nebbia e che ci sarebbe stata luce ed è stato così, questo luogo era completamente coperto di nebbia densa, siamo arrivati e la nebbia si è misteriosamente aperta, ma una volta che l'intervista è finita è di nuovo caduta la nebbia che chiude tutto. Cosa puoi dirci o spiegare?

+ Amico mio. Gli Zigos sono i miei amici. Io li servo e loro  servono me.
Gli Zigos sono miei amici e mi servono: Sono l’Acqua,la Terra, il Fuoco e l’Aria.

Detto questo, l'intervistatore rimane in silenzio per un momento, e senza sapere cos'altro chiedere, saluta tutti i telespettatori e finisce la trasmissione.

Nel ritorno a casa, mi dissero di tornare alla macchina di Eugenio tale come siamo andati al Manfré, una volta dentro e in viaggio gli chiesi:

• Eugenio, posso farti una domanda.

+ Certo.

• Risulta che sono rimasto molto colpito e mi ha lasciato pensieroso quando ho visto che Ali Agca davanti tutto il Tribunale italiano e che è apparso sulla televisione internazionale ha detto: "Sono Gesù Cristo. Io Annuncio la fine del mondo. "

+ A quel momento non era Ali Agca, ma l’Entità Cristica che aveva usato lo "strumento" Ali Agca per manifestarsi al mondo.
In realtà era l'Entità Cristica.

• Ma era consapevole di questo?

+ No, non lo era.
Non ne era consapevole.

Quando eravamo in studio, e dopo aver visto la vitalità e il dinamismo di Eugenio, (nonostante i suoi 66 anni), Eugenio si toglie gli occhiali da sole e il suo viso era cambiato radicalmente.
Era stanco, sfinito, con cerchi grigi sotto i suoi occhi stanchi che non aveva prima.
Abbiamo capito "cosa era successo" e ci siamo salutati così lui e tutti loro potevano riposare.

Il giorno seguente, dopo averci salutato, Eugenio e Miguela ci dicono:

Miguela-. Guardate. Invece di stare nell'hotel un po 'distante, perché non vai in una casa che Orazio ha vicino a noi, e che non è occupata?
Lì potete stare tranquillamente e anche risparmiare un po 'di soldi. Cosa ne pensate?
Inoltre siete qui vicino a casa nostra e in un attimo potete avvicinarvi, eh?

Decidemmo allora di lasciare l'albergo e andare alla casa di Orazio con le chiavi che Eugenio ci aveva dato.
Eugenio poi ci ha detto qualcosa che ci ha riempito di intrighi:

E-. Adesso andate per cambiare tutte le cose a casa, e poi sicuramente dovremo salire sull'Etna, verso il monte manfré.
Non vi posso dire nulla, solo saliremo.

Mentre siamo saliti in hotel, alcuni di noi nei suoi pensieri, stava pensando all'ultima cosa detta da Eugenio ... Arrivati ​​al "Biancaneve" abbiamo pagato il conto e cambiato tutte le cose e le valigie in casa e non è stato un caso perché lì proprio dalla terrazza che domina l'orizzonte dell'Etna ho potuto fotografare e tuttil’abbiamo vista, una strana "nuvola ovale" che non si spostava dal luogo in tanti minuti, mentre la nuvola di fumo dell'Etna e il resto delle nuvole sono stati spazzati via dal vento.
Dopo aver lasciato tutto a posto, siamo tornati a casa con loro.
Eugenio era nel cortile, prendendo accordi alla base della piramide biodinamica e i fratelli italiani che sono con lui lo stanno aiutando.
Hanno smesso di farlo da quando era ora di mangiare e tutti insieme nella loro casa siamo andati in sala da pranzo.
Una deliziosa pasta cucinata da Mamma e Miguela. Maccheroni con pollo, bistecche, melone, adornavano l'enorme tavolo su cui ci sedevamo per ingurgitare letteralmente la grande pasta bollita, con pollo, olio e altri.

Mentre mangiamo, Eugenio dice:

+ In realtà non si dovrebbe mangiare con le posate da tavola di metallo.
Bene, i piatti possono servire perché non scaricano energia.
In realtà si dovrebbe mangiare con le mani, come è sempre stato fatto, o comunque con le posate di legno, che non assorbono l'energia del cibo, perché il metallo assorbe l'energia del cibo e il cibo scarica la sua energia in metallo, quindi la nutrizione non è come dovrebbe essere. Non è tanto efficace.

La conversazione ruota attorno anche alle notizie che i telegiornali italiani stavano dando e alla situazione mondiale precaria.

+ Non si può vivere in pace, così in questo modo. Ascoltando ciò che  si sente e vedendo ciò che si vede ogni giorno è impossibile. Tutto ciò che sta accadendo è profondamente ingiusto.

Tutti abbiamo ascoltato avidamente i commenti di Eugenio e Miguela con i fratelli italiani che ci accompagnano; davvero il mondo sta impazzendo

+ Sapete perché abbiamo recentemente organizzato la casa? ... L'abbiamo praticamente finito.

Mentre lui ci guardava uno per uno, ci siamo guardati l'un l'altro senza sapere a cosa rispondere. Poi ha continuato a dire.

+ Spero una visita molto speciale. Una visita molto importante. È la visita di Gesù. Gesù mi ha promesso che mi visiterà personalmente molto presto.

Dopo pranzo, e dopo aver ascoltato attentamente le notizie, Eugenio va a riposare.

Gli altri, alcuni vanno in studio a chiacchierare, altri a dipingere la facciata della casa e gli esterni. E altri siamo rimasti con Mamma ed Eli a giocare con loro nel cortile.

Dopo circa un'ora più o meno, ci incontrammo nello studio di Eugenio per rispondere alle domande che i fratelli in Spagna avevano scritto, in modo che Eugenio potesse rispondere.

Prima di iniziare con loro Eugenio ci dice a tutti:

+ "Siate sempre molto attenti.
Ascoltate il vostro cuore, perché nel momento in cui state facendo qualcosa per la Verità, sicuramente qualcosa richiamerà la vostra attenzione e richiederà il vostro sostegno e supporto.
Restate sintonizzati in modo che le diverse attenzioni che circondano l'ambiente non passino inosservate davanti ai vostri occhi ".

Si alza dal divano nel suo studio dove siamo tutti e va in un angolo dello studio; Senza rendersene conto, cade un piccolo pezzo di carta che aveva in mano.
Poi in piedi, dice a uno:

+ "Vieni, alzati, voglio farti leggere qualcosa che ho qui appeso al muro".

Si tratta del Tavolo Smeraldo di Hermes Trismegisto.
Damaso si alzò e andò da Eugenio, che lo osservò da vicino mentre si avvicinava a lui.
Tutti, Ana María, Gloria, José Miguel e io, ci guardammo l'un l'altro.
Eugenio, dice:

+ "Legge".

Ha iniziato a leggere in italiano.
Dopo alcuni momenti, dice:

+ "Va bene, è abbastanza. Puoi sederti. "

Nel frattempo, Eugenio seguiva enigmaticamente il suo sguardo su Damaso. Attento a quello che stava facendo.
Quindi, disse a un altro:

+ "Vuoi leggerlo anche tu? Mi fai questa cortesia? "

Io rispondo di sì.
Mi alzo, e prima di arrivare dove è accanto al manifesto verde che contiene il testo dell'Emeralda Tavola, raccolgo il foglio che era caduto a Eugenio e lo metto di nuovo sul tavolo di fronte al divano.
Eugenio, vedendo il gesto, dice:

+ "Ecco. Vedete? Questo è quello che intendevo!
Lui si ha reso conto della piccola carta che ho lasciato cadere prima e, prima di venire a leggere, l'ha presa e l'ha lasciata al suo posto.
Questo è ciò che intendevo quando dissi prima di essere attenti e ascoltare il vostro cuore.
Vieni a leggere. "

Come atto riflesso, porto la mia mano destra sul mio cuore e inizio a leggere:

+  "Basta. È abbastanza Sediamoci.
Ci sono cose che, apparentemente, non hanno importanza, ma ce l'hanno, perché nulla nell'Universo accade senza una ragione.
Noi dobbiamo trovare la ragione e agire di conseguenza. "

-. Puoi dirci di più sul Mutante?

+ "Molti potranno diventare strumenti di un" Mutante "se sono positivamente predisposti.
Voi pensate che io sia ora Eugenio, ma io non sono Eugenio. "

Ci fu un lungo silenzio alle sue parole.
Mi sono avvicinato istintivamente, dalla mia sedia, (è vicino alla scrivania della sua scrivania dove è seduto), e gli chiedo a bassa voce:

• "Eugenio, puoi dirmi chi sei veramente in questo momento?"

Lui nello stesso tono basso, mi guarda intensamente negli occhi e dice:

+ "Io sono, (nome) EGLI è un Amigo dell’Uomo.
Io non sono Eugenio, ora Eugenio dorme. ADONIESIS è di settima dimensione, e protegge e dirige, direttamente, (... nome ..).
(Mi riservo il nome che ha detto, perché lo ritengo appropriato. Scusatemi).

• Se Adoniesis è della Settima Dimensione di quale dimensione è Egli?

+ Non posso dirtelo

Una volta passato questo piccolo attimo, si ritorna alla conversazione e alle domande.

Quindi iniziamo leggendo tutte le domande, una per una, in attesa della risposta di Eugenio. Le domande scritte dai fratelli di Spagna iniziano così.

• Le domande che ti pongo oggi, non avrei potuto fare ieri, ma sono sicura che non saranno lo stesse domani se conto sempre con il tuo insegnamento, con la tua conoscenza e il tuo Amore. Eugenio, al momento della Chiamata saremo tutti risvegliati saremo tutti svegli? Ora tutti i Chiamati sono risvegli attualmente?

+ No. Non ancora.

• È possibile che alcuni Chiamati abbandonaranno, non vorranno ascoltare la Chiamata, che siano molto prese dalla materia?

+ La Chiamata non è la Segnalazione.
Quando uno viene chiamato, la responsabilità è molto più seria.
Con la Segnalazione, no. Si può tornare indietro.
Durante la Chiamata non si stà addormentato perché si sia intrappolato dalla materia, questo può solo accadere con la Segnalazione.
Con la Segnalazione, potrebbe succedere che si addormentano di nuovo, ma con la Chiamata, no, perché è già Risvegliato.
Poi c'è l'Elezione, ed è stato detto: "Molti i chiamati e pochi gli eletti", perché anche tra i Chiamati, nei momenti difficili ci saranno Chiamati che rinunceranno all'Elezione.

• Quindi, possono avere una regressione evolutiva nella sua prossima dimensione, nella tua prossima incarnazione?

+ Vero, molto vero. Questo è inevitabile.
È un effetto di una Causa non realizzata.

• Nei nostri insegnamenti, è sufficiente lasciarsi guidare o deve accompagnare la volontà di agire?

Miguela-. Eeeh, sorellina, questo ci è stato detto già, eh? Ci è stato detto che l'insegnamento non è sufficiente, che è necessario metterli in pratica. Le azioni sono quelle che sono valide davanti agli occhi di Dio.

E-. Predicare bene, e non fare bene, non è bello.

M -. Davanti agli occhi di Dio, sono le azioni che contano.

• Come si  può essere più operativo?

+ Impegnarsi tutto da solo, senza limiti e senza condizioni.

• In relazione agli insegnamenti, siamo istruiti nell'astrale dalla nostra guida?

+ La Guida è dentro di noi.
È la Luce che portiamo dentro, questa è la Guida.
Può essere oscurata o può essere resa più luminoso.
Possiamo averla buona o trasformarla in male, in negativo.
Noi siamo, metà uomini e metà angeli.
Angeli e demoni: È in noi fare prevalere l'uno o l'altro.
Pertanto, la Guida siamo noi.

• Le nostre esperienze con i Fratelli Superiori, dobbiamo comunicarli con gli altri? Questa non sarebbe vanità?

+ Non è un atto di vanità.
Può essere comunicato agli altri, ma sempre con coloro che possono comprendere questo discorso, questo ragionamento.

• Penso che non dovremmo vantarcene, ma imparare ad essere umili di cuore e solo allora ci avvicineremo ai bisognosi della nostra parola, giusto?

+ Sì, è logico.

M -. Perché è un insegnamento che Loro comunicano, individualmente, ma se si fa partecipare agli altri, questo insegnamento è avlido anche per altrui.

• Potrebbe essere che, ad un certo punto, siamo tutti tentati nella nostra vanità? Nello stesso modo in cui penso che agli Angeli stessi il nostro  Alto Adonai  gli proverà, perché anche in questo c'è il detto "Come in su è in giù, e com'è giù è in su".

E-.  No! Perché gli Angeli non possono essere vanitosi.
Anche Gesù non è stato vanitoso quando ha detto che era il Figlio di Dio e ha insegnato.
Forse insegnava per vanità o per dare Conoscenza?

M -. A questo punto è la Coscienza, non è vanità. E chi ha la Coscienza non può essere vanitoso, è umile.

E-.   Un insegnante non è mai vanitoso quando insegna ai suoi studenti la sua Conoscenza.

• Eugenio, io come donna e sposata, mi limita e mi toglie libertà, comunque mi piace insegnare e lo faccio quando posso, ma mi chiedo, senza essere un uomo una donna può essere operativa?

M -. (Con tono simpatico) ... Ouuu, eehhh, ma che cos'è questo, ecco qui ci sono proteste. (Tutti ridiamo) Certo che si può!

E-. Cos'è che la donna ha di meno rispetto all'uomo ?! Ha i suoi doveri e i suoi diritti.

M -. Certamente lo Spirito non è che sia uomo o donna, È SPIRITO, ed è lo Spirito che opera.

E-. Lo Spirito non ha sesso.

M-. Adoniesis ha già detto: "Quando troviamo una donna, vale 10 operatori maschi".


• Eugenio, è stato detto che Genetica G.N.A. è dalla nascita, ma se non viene nutrita, può essere persa, quando è stata persa, non può essere recuperata?

M-. Genetica G.N.A. è dalla nascita, ma può essere persa, e quando è stata persa non si riprende. Non può essere recuperata perché deve essere nutrita in base alla crescita del bambino, e quindi i genitori devono nutrire i Valori di questa Genetica, se questi Valori non vengono nutriti, la Genetica si perde e non si recupera più.
Stai attenti, perché solo un bambino può ereditare la genetica.
Lo sapevate questo?
Quindi gli altri fratelli o sorelle potrebbero essere predisposti, ma la forza di trascinamento, che spinge gli altri, è quello oppure quella che possiede questa Genetica G.N.A.

E-. Precedentemente, solo il primogenito la riceveva; ora può essere ricevuta dal secondo o terzo, ma solo uno. E questo è la Forza di Trascinamento degli altri, evidentemente di quelli che desiderano lasciarsi consigliare.

Parliamo dei tre Regni Sotterranei, del lavoro che ciascuno di loro realizzano, abbiamo anche parlato della Terra Cava, degli Esseri Astrali, degli Elohim, del Serpente Piumato Dorato che è il Primate dell'Uomo e di tantissime cose personali.
(La conversazione è stata molto ampia e arricchente, sarebbe troppo lungo ora per esporre tutto, quindi riassumo di più tutto con queste ultime domande. Forse in un'altra occasione).

• Quindi dovremmo pensare che la fusione con un Mutante che a sua volta dipende direttamente dall'Elohim questo è evolvere?
 Cioè, essere una goccia d'acqua che senza perdere la Coscienza Individuale è consapevole di essere una goccia e di stare nell'oceano.


E-. No. Questo non è il concetto.
Il concetto di PERSONIFICAZIONE è entrare in simbiosi con un Cherubino, un Mutante, quindi entrare in Simbiosi significa acquisire i Valori Coscienti del Mutante e anche le loro Particolari Caratteristiche.
Mentre un Cherubino che viene sulla Terra per una Missione specifica, deve necessariamente, essere creato dal Elohim.
Così è stato Gesù con Cristo.

Queste cose non possono essere spiegati in questo modo.
Io mi innervosisco quando devo spiegare cose che sono state scritte e riscritte, dette e dette di nuovo.
Perché le cose devono essere ripetute centomila volte? ...

Eugenio è sconvolto perché sono domande scritte a cui è già stata data risposta molte altre volte.
Uno dei rappresentanti in Spagna, li domanda alcune questioni di cui sottolineo per ultimo quanto segue.

• Se il Sole è un pianeta freddo, l'energia vitale e astrale da dove emana?

In questo momento, la faccia di Eugenio cambia completamente. Se voi poteste vedere il suo volto e sentire la sua voce, vi accorgerete che quando Eugenio si arrabbia, ogni cosa veramente trema intorno a lui. Dopo aver ascoltato questa domanda, si mostra sorpreso e allo stesso tempo molto arrabbiato dice:

E-. Il Sole non è un Pianeta!!!
Il Sole è un ASTRO !!!
Il Nucleo è freddo, ma non è un pianeta !!!
Non confondiamo la lana con la seta! Mamma mía !!! ..... non continuo con questo !!!
(Il registratore si spegne) ...

Molto arrabbiato Eugenio si alza dal divano e se ne va, esce fuori dallo studio,  infastidito da tutte queste cose che dovrebbero essere già state assimilate, perché sono state ripetute molte volte ........
Siamo tutti scioccati. Una nuova lezione
È veramente una lezione assimilare e comprendere come Eugenio sia completamente autentico e genuino in tutto ciò che esprime e più in relazione a ciò che è spiegato dai Fratelli del Cielo.

Quello stesso pomeriggio, il sole già non si vedeva in cielo, andando sulla terrazza della casa di Orazio, a pensare un po 'a quello che visse con Eugenio, Miguela e famiglia e in tutti i dettagli che, essendo piccoli, contengono più importanza e significato, dalla terrazza stessa dalla quale ho fotografato la "nuvola ovale", prendo una fotografia dell’Etna, mentre penso non senza preoccupazione alla fine che aveva avuto la serie di domande che ci avevano lasciate scritte per chiedere a Eugenio.

Una fotografia che parla da sola e in cui chiaramente la presenza e la manifestazione dei Fratelli Extraplanetari rimane sempre presente.

Il giorno dopo:

In questa notte precedente ho fatto un sogno che mi ha impressionato. Un semplice, breve sogno.
La conversazione si è svolta normalmente, e più rilassata, dopo aver preso un gelato e scherzato nel salotto della sua casa. Sono accompagnati da una coppia della Navarra che stava trascorrendo le vacanze in Sicilia e venne ad incontrare Eugenio e la famiglia.

Questa coppia di Navarra, il marito si chiama Efren, e Eugenio gli disse:

+ Un nome molto particolare e insolito il tuo.
Non capisco come i tuoi genitori siano riusciti a indossarlo a te, ma mi ricorda molto Kefrén, che è un nome tipico degli antichi egizi. Come la piramide di Kefrén che porta il tuo nome.
Non solo il tuo nome mi ha chiamata la attenzione ma l’aspetto della tua faccia, mi ricordi dei primi egizi.

Parliamo molto, queste sono alcune delle domande.

• Eugenio, vorrei capire meglio il fatto che ho sentito che mangiando i visceri degli animali, si dice che il loro karma è assimilato.

+ No, il karma degli animali non è assimilato, perché gli animali non hanno il karma come è inteso.
Il fatto di non mangiare i visceri è una questione di salute, perché tutti i visceri sono organi che filtrano, agiscono come un filtro organico e quindi accumulano molte impurità, come il fegato, la vescica, l'intestino e altri, che hanno la funzione di purificare fisicamente il corpo e mantenerlo in uno stato ottimale.
Per questo motivo i visceri non dovrebbero mai essere mangiati, perché sono sempre più carichi di sporcizia. Il più controproducente e dannoso sono le salsicce che sono fatte.

• Eugenio, ieri hai parlato di buchi neri. Puoi dirci di più su di loro? Che cosa funzionano veramente hanno nell’Economia del Cosmo?

+ Bene, è sufficiente sapere che è un riassorbimento delle energie cosmiche.

• Cosa puoi dirci della foto sulla cassetta musicale di Sangri-Lah che si vede dietro alle tue spalle un volto come se fosse te stesso ma con gli occhi chiusi ?

+ Bene vi spiego.
Eugenio quando il Mutante deve operare, lascia il corpo e fluttua attorno al corpo fino a quando il Mutante finisce di operare, finisce di lavorare. Poi Eugenio ritorna di nuovo e controlla completamente il suo strumento fisico, il suo corpo.
Quando Eugenio esce, orbita, si immerge completamente nel Piano Spirituale.

• Come vedi la situazione attuale, Eugenio?

+ L'uomo sembra non avere più salvezza.
È completamente perso e non rimane altro da fare che aspettare l'auto-eliminazione. È inevitabile
Satana stesso ha lasciato il pianeta perché invece di tentare Satana all'uomo, è lo stesso uomo che tenta Satana. Perché Satana, tentando l’uomo, non fa altro che obbedire a Dio, ma l'uomo non ubbidisce nemmeno a Dio, né lo considera nemmeno.

• Eugenio, sono molto preoccupato per il problema dei giovani con la droga. Mi spezza davvero il cuore quando li vedo o leggo le notizie. Puoi dirmi qualcosa che posso fare per aiutarli e farli uscire dall'inferno?

+ Guarda, ascolta una cosa.
Questo non è il tuo compito.
Tu non hai i mezzi necessari o l'organizzazione per occupare te stesso, non hai le possibilità che ciò che io potrebbe dirti, potere portarlo a alla pratica. Conmunque tu devi essere tranquillo. Eh?
Questo è un compito, è un compito della società. Tu rimani calmo.

• Eugenio, nelle conferenze che facciamo, cosa ci consigli in particolare?

+ Guarda questo è molto importante.
I concetti che ci danno i Fratelli dello Spazio non devono essere cambiati. Questo è fondamentale.

Io non ho mai cambiato un loro concetto e vi consiglio quando vi viene chiesto un argomento specifico che leggi nella sua interezza e semplicemente i Messaggi come una risposta, perché in realtà sono Loro che parlano.
Solo in questo modo si può evitare la confusione e l'interpretazione errata di concetti spirituali.
Come è successo ieri e che il Sole è stato definito come "pianeta freddo".
Io, mai, non mi sono mai permesso di modificare un concetto espresso dai Fratelli. Questo non deve essere fatto.

Bisogna essere molto attenti perché è in questo modo così sottile che il male, che Satana confonde, facendo vedere ciò che non è veramente.
Pertanto è importante leggere i Comunicati per dare una misura esatta di ciò che è.
Chi è pronto a capire, capirà.

Poi consiglio di sottolineare bene, quando dite qualcosa da parte vostra. In altre parole, lasciare chiaro  che questa è la tua opinione particolare.
Solo in questo modo si può evitare la confusione e l'intervento delle frequenze negative.
Dovete stare molto attenti perché il futuro della Spagna può essere piuttosto brutto. Dovete tornare presto nei vostri luoghi di origine e stare molto attenti.
Potrebbe esserci un colpo di stato o una guerra civile. Sarà certamente un rimprovero, una punizione.

Dovete anche sapere che le prove che stanno ora accadendo, che stiamo attraversando tutti, sono "rose" in confronto a quello che dovrà essere affrontato nei prossimi tempi.
Quando i "cardi" arriveranno ...

Dovete essere molto attenti perché molti fratelli, in momenti critici, in periodi determinanti potranno deviare o perdersi.
Vedrete “muraglie”crollare.

• Eugenio vorrebbe dirti un particolare sogno che ho avuto la scorsa notte con te. Sono un po' imbarazzato a dirtelo ma te lo dirò. Penso di sapere di cosa si tratta, ma voglio parlartene anche se è un po 'imbarazzante per me. Rsiulta che ho sognato che eri malato e .....

Miguela-. E infatti la notte scorsa Eugenio ha avuto uno scoppio di infarto miocardico. Tuttavia, i dottori che l'hanno guardato e studiato, hanno detto che il cuore sta bene, che per l'età che ha, il cuore sta bene.

E-. Ovviamente se devo andarmene, non importa se ho una malattia cardiaca o meno. Quello che sarà, sarà.

• Bene, risulta che ho sognavo che eri malato e che dopo esserti alzato ti avvicini a me e mi baci intensamente sulla bocca. Allora io mi sono svegliato. Cosa significa esattamente?

+ Significa la trasmissione della Conoscenza.
Ti ho dato una parte di me nell'Astrale.
Devi proteggerlo bene.

• Eugenio, sapendo ciò che sappiamo di te, in tutti i sensi. Cosa possiamo fare per aiutarti?

+ AUTOREALIZZARVI.
Autorealizzarvi sempre di più.
A me rimane, forse, poco da fare.
Ma non preoccuparvi perché se me ne vado, dopo tornerò. (In Spírito).

Ho scritto questo in modo che potete portarlo in Spagna e pubblicarlo per tutti:

Junio 1985.

In questo modo, dopo aver parlato alcune altre cose, e mantenendo i testi che ci aveva affidato per consegnare ai fratelli, ci siamo salutati senza volerlo. Gli obblighi ci hanno richiesto e il tempo, per ora, era finito. Il  viaggio finì.
Siamo tornati in Spagna, tre giorni consecutivi in macchina, abbiamo fatto a turno guidando, mentre uno dormiva o riposava l'altro guidava. Un'esperienza estenuante ma molto bella, soprattutto a livello fraternale perchè avevamo tempo abbastanza per parlare di tutto quello che ci è successo durante il viaggio. Tante e tante altre cose belle come quando troviamo mentre eramo in macchina, di notte, una statua della Vergine noi quattro, Damaso, Ana, Gloria e io.

Una volta arrivati a Madrid, io andai a casa dei miei genitori, a Vellisca. L'estate stava per arrivare.
Alcuni mesi dopo aver visitati per seconda volta Eugenio e Miguela, y di continuare a mantenere una corrispondenza regolare e fruttuosa soprattutto attraverso Miguela, la sua eterna compagna di Cammino, dopo lo estate, "qualcosa di inaspettato" mi succede mentre sono nella mia stanza, a Vellisca, scrivendo testi di Eugenio, e fare correzioni perché avevo già iniziato a tradurre in spagnolo i nastri audio registrati con domande e risposte di Eugenio pieni di Saggezza e Sapienza che non erano di questo mondo.
Ero nella mia stanza a fare tutto questo, quando improvvisamente sentii una voce nella mia testa: "Qualcuno", mi parlò e si presentò a me, con un nome indelebile che rimane nel mio Spirito e che non rivelerò, e che ho chiamato sotto il Suo consiglio: "Delhoal" (Y). Un Nome che rispetto con zelo, e che sempre più mi ha aiutato, consigliato, rimproverato, (a volte con severità), e mi ha permesso di fare cose che non avrei mai potuto immaginare.
Al momento di sentire questa Voce nel mio cervello, ero completamente scioccato dall'impressione di una felicità spirituale così forte e in quel momento così spaventosamente felice che non saprei come esprimerla. 
Posso solo dire che da allora in poi, mi sono trovato più felice e più contento che mai, anche se completamente sorpreso e pensando che potrebbe essere me stesso, la mia testa che parlava, come se fosse stando impazzendo, il quale aumentó grandemente il mio senso individuale di RESPONSABILITÀ, perché in realtà ho sentito chiaramente come al di  fuori di me, anche se "nella mia testa", quella Voce nel silenzio del mio cuore mi parlò.
Come mi ha anche parlato sull'astronave che comanda e che si chiama "ES", (ESQUILO-ESCHILO) e che per evitare confusioni e malintesi con l'abbreviazione "ES" mi è stato detto di definirlo come "Squilo", cioè, il nome in spagnolo (ESQUILO), ma senza la "E" all’inizio.(Questo nome è stato anche insultato dal Demone Umano terreno che mi perseguita).

LUI, questo Angelo del Padre, mi ha chiesto discrezione e silenzio fino al giorno in cui Lui stesso mi dicesse di un altro modo. Un Nome, al quale io, come sono sempre stato, ho chiesto umilmente le prove della sua presenza reale e dell'intervento positivo e creativo, e all'interno dell'Eterna Legge di Dio. Tutto questo per chiarire quella sensazione di stare "impazzendo" e per evitare di non riuscire a capire cosa mi fosse realmente accaduta.
Sempre con una pace interiore che non posso esprimere, non mi sono rivolto a LUI senza un timoroso rispetto, ma con fiducia e con immensa felicità piena di devozione. Quello noto come il necessario "Timore di Dio" non mi ha mai mancato, né mi manca.
Egli da allora ha voluto onorarmi concedendo, non tutte, ma numerose prove a riguardo.

Facendo un salto nel tempo.
Nell’anno 1988, qualcosa che solo pochi miei fratelli e sorelle sanno è una "strana lettera-postale" che Eugenio mi ha rivolto espressamente e che conteneva "qualcosa" che mi ha rivelato che Eugenio sapeva già cosa stava accadendo nella mia vita, anche se non ho mai raccontato niente a lui o a Miguela, né a nessuno dei miei fratelli e sorelle nella Verità. Era “qualcosa” di breve, ma rivelatrice.
Mi disse, o meglio detto, mi scrisse "Qualcosa" che riservo come un tesoro luminoso e che ho solo parlato con coloro che sanno che la Luce dello Spirito è colei che domina la materia. Non posso dire di più.

Sicuramente alcuni e alcuni di questi che conoscono questo scritto di Eugenio leggeranno queste righe e sono testimoni che ciò che dico è vero.
Con questo che dico non pretendo di creare "mistero", ma semplicemente di non gettare perle su "certi maiali".

Nonostante tutto, ho sempre chiesto prove, evidenze, ho sempre chiesto con fiducia, rispetto e umiltà verso quell'Intelligenza che ha deciso di concedermi l'immeritato dono di parlare con me con la Sua Voce Silenziosa; Alcune di queste evidenze erano per me personalmente, altri anche per tutti coloro che desiderano vederli.

Molte li ho mandati in modo che conoscessero Eugenio e Miguela, solo perché li conoscessero semplicemente. Li ho anche condivisi con molti fratelli e sorelle che mi hanno conosciuto e che mi conoscono ancora.

Ora, permettetemi se faccio un salto nel tempo, per concludere prima, perché sarebbe molto lungo completare questo lungo viaggio degli anni. Forse, col tempo, completerò a poco a poco, il periodo tra il 1985, fino all'anno che ora parlo.

Siamo già nel 2005, la Sua "voce" sempre da quel giorno del 1985, ha risuonato dentro di me, ma ho tenuto il silenzio, la discrezione su di esso, perché Egli lo ha voluto e mi ha chiesto, fino al giorno in cui mi ha dato consentire di poter dire e parlare apertamente (anno 2005); Ricordo che in quest'anno una delle ultime lettere che ho inviato a Eugenio dicevo così:

Tarancón, 15 maggio 2005
Caro Eugenio:

Sapendo che, senza alcun dubbio, questo sistema è destinato a perire, arriva a me il tenero ricordo del nostro precedente e breve incontro, dove non mancava "quel cibo" che solo qualcuno come te sa donare. (Ci eravamo incontrati per l'ultima volta nel 2002).

Il tuo ricordo accompagnerà sempre eternamente la nostra breve esistenza attuale e, con piena sicurezza, tutte quelle che il Padre ci conceda.
Come ben sai, il tempo è solo apparenza, è volatile, e non ho dimenticato il giorno in cui festeggi il tuo onomastico, ma il tempo è anche "capriccioso" ed è stato oggi, (forse perché dovrebbe essere così) quando ti faccio questa spedizione semplice e simbolica, nonostante l'abbia preparata per più di 55 giorni.

Sei sempre nei miei pensieri; come luce inestinguibile della Pura Verità e ti ringrazio per tutti i consigli di Vita e di Verità che ci dai per il nostro miglioramento interiore.

Chiedo al Creatore che essi servano come Luce e Faro per le generazioni future, che sono i "nostri" figli, e che tanto bisogno hanno di Luce e Verità, in una società così oscura, terrificante come questa, piena di mali materiali e spirituali che annegano e uccidono gli  alti valori.
Vuola il Cielo ascoltare la mia supplica per "coloro" che sono nati per far sopravvivere i valori dello Spirito in questa terribile fogna in cui la società umana è diventata.
Resto a vostra disposizione in tutto ciò che io possa essere di supporto e aiuto.
Quello che è certo è che lotterò sempre contro il male. Sebbene la vita umana mi costa in esso.
Vi mando una "goccia divina" di gioia che queste Divine Intelligenze ci danno sempre per la nostra consolazione. Nella Pasqua del 2002 ci hai dato la gioia di poterci vedere di nuovo, spero che questo evidenza della Sua Presenza Eterna nella Pasqua del 2005 sia anche una gioia per tutti voi.
(Nota.- Ho mandato loro un CD con le riprese di una grande sfera luminosa pulsante che scendeva dal cielo in terra).


Ti bacio, profondamente nello Spirito Eugenio, augurando che tempo e spazio, grazie alla Volontà del Padre, ci concedano qualche momento di scambio fraterno.
Tuo sempre in Cristo, Antonio.
Ho anche scritto una lettera per tutta la famiglia che rispetto ed amo.
Queste sono alcune immagini delle riprese di questa Astronave, che ho inviato a lui.



Più tardi, alla fine di quest'anno, quando vivevo a Tarancón, il 21.11.2005, questo Angelo del Padre dettò a me un testo da inviare a Eugenio, rimasi colpito da ciò che disse nel testo.

È stato davvero un test forte per me dovere inviare questo testo a Eugenio e devo ammettere che fino a quando l'ho fatto ho dovuto fare un grande esercizio di discernimento e di lotta interiore; Nella mia testa c'era solo questa grande responsabilità, i mesi passavano, e solo io so che cosa ho dovuto superare internamente, finché nell'aprile dell'anno successivo del 2006, determinato fermamente e con timore allo stesso tempo, ho umilmente chiesto: "Fratello del Cielo ( Y ) ho bisogno di una prova chiara. Ti prego di ascoltare la mia richiesta perché ho completamente bisogno di sapere. Se non avesse questa prova, avrò capito che NON DEVO inviarlo".

Devo chiarire che LUI, "Delhoal" ( Y ), non mi ha mai obbligato a nulla, mi ha sempre lasciato la completa libertà di determinare, di decisione, anche se io mi svagliavo. Mi ha insegnato che era mia responsabilità riparare l'errore.

In questo caso, io avevo bisogno di una prova chiara e inequivocabile che dovevo fare la spedizione, perché non riuscivo a togliermelo dalla testa. Era un testo molto significativo, molto importante, solo per Eugenio, e per me rappresentava una grande responsabilità.

La risposta fu immediata nello stesso momento in cui ero seduto al computer e ho parlato Lui così. È stato chiaro e preciso ciò che ho sentito: "Esci sul balcone e fai tre foto".
Senza esitazione, sono andato sul balcone di casa mia e ho fatto tre foto, né di piú né di meno, che sono quelle che mostro qui. Il sole cadeva attraverso l'orizzonte dietro una nuvola.

Al momento di farlo non ho visto nulla, tranne la nuvola che nascondeva il sole, ma dopo averle fatte, le ho scaricate immediatamente sul computer, e poi ho avuto conferma della serietà di ciò che dovevo inviare.
Dovevo mandarlo a lui.

E così fece. 
Il testo che li ho mandato, lo riservo completamente.
Posso solo dire che è stato ed è il più bello, dolce e fraterno, oltre che rivelatore testo che potrei inviare al mio caro Eugenio.

Dopo questa dura prova da superare per me (ognuno ha il suo), la fluidità e la frequenza dell'ascolto della Voce Silenziosa del mio Grande Fratello del Cosmo, chiaramente parlando dentro di me, aumentò, parlandomi di cose che possono essere incredibili per la stragrande maggioranza, possono sembrare per altrui fantasia o immaginazioni, ma che io trascrivo con la massima fedeltà e dedizione, sapendo che io, Antonio Pastore L., sono solo e unicamente un trasmettitore e nient'altro.

Mi ha parlato di Plutone civiltà che lo abita, mi ha parlato e mi ha spiegato il suo ruolo nell'Economia del Sistema Solare, a parte di spiegare in dettaglio come lo scambio dinamico tra comete e Soli, spandendo concetti che non ero in grado di pensare mai. Soprattutto il senso Spirituale dei suoi discorsi si riflette chiaramente nei testi che ho trascritto, e la loro natura di consulenza e di avvertimento è evidente e non c’è bisogno da parte mia chiarire nulla.
Egli si è degnato di spiegare, e con estrema umiltà io l'ho ringraziato, circa l'inizio del Cosmo e le diverse transizioni evolutive Macrocosmiche spiegando me il NESSO indissolubile di unione che unisce tutto in questo Infinito Meraviglioso.
Concetti e nozioni impensabili per me, che completano il concetto della Partenza e Ritorno al Creatore, che completa in modo impensabile che cosa significhi ESSERE ETERNI e ESSERE INFINITO.
Terra, Pianeti, Galassie, Quasar, Sistemi Solari, Esseri Intelligenti Macrocosmici che contengono Esseri Intelligenti Microcosmici e la Vera Funzione che svolgono nella Destinazione e l'Origine del Tutto: LO SPIRITO.

Con sublime pazienza, mi ha insegnato prima di tutto a dare sinceramente agli altri ciò che sentivo onestamente nel dare o nel dire. Rispettare soprattutto l'opinione del prossimo, qualunque esso sia, senza nuocere a nessuno.

E sempre più spesso mi ha fatto scoprire la Vera e Regale "personalità" dello Stendardo della Verità Solare, cioè di quello che si chiama Eugenio Siragusa.

Per oggi, non posso, né devo aggiungere altro, ma vi assicuro che Colui che mi ha parlato e si degna ancora di parlarmi, è un buon amico del genere umano e soprattutto di "una parte" del genere apparentemente umano.

Lui, questo Angelo del Dio-Signore-Dio, è stato colui che mi ha messo sul Sentiero dell'Eterna Insegna Solare, solo ora lo comprendo pienamente.
Io, umilmente ma consapevolmente, mi sono offerto sapendo della Giusta Legge del Padre, di essere suo amico e di considerarlo come mi è stato insegnato da Lui, Mio Fratello Maggiore del Cosmo.

Fino a qui, quello che ho dovuto scrivere. Più non posso e né devo, per ora, farlo.
Vi voglio tanto bene a tutti, amo tanto tutti, perché so quanto soffrite in questo mondo ingiusto. C'è poco, molto poco che posso darvi e molta è la consolazione fraterna che nasce in me per voi anche se risulta essere molto piccola, ma lo faccio con tutta la forza del mio luminoso cuore che batte di felicità sperando che, tutto, completamente tutto, mute e che la Luce che è stata respinta dalla superficie della Terra, ritorni con tutta la Potenza e la Gloria del Padre Glorioso ed Eterno.

Voi, amici-fratelli e amiche-sorelle, sarete, se vi predisponete ad esso, gli Scopritori della vostra Autentica Essenza con l'aiuto del Padre; Così vi scoprirete Voi Stessi,  nel riconoscimento del Creatore.

Vostro amico, fratello e compagno di viaggio.
Antonio Pastor L.
Tarancón, .....ore il 2 gennaio 2009-.

 Dice uno ad altro:

-. "Non è certamente facile navigare."

E l’altro rispose:

-. "Ma tu hai il timone?"

Quello era pensieroso e poi disse:

-. "Mi farò un Timone  Saldo e indistruttibile, e quando l'avrò raggiunto, renderò grazie a Mio Padre e con il Suo Permesso, lo condividerò con tutti gli altri".

(Parte della storia "I navigatori dell'Eterno".
Dai "miei" ricordi.
A.p.L.








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Ante todo me gusta la sinceridad. Pienso que es la base de la confianza y logra el conocimiento pleno de aquellos a los que conozco y me conocen. Mi edad es de 48 años y mis experiencias vitales me han llevado, imparablemente, hacia un pleno conocimiento de que Seres Inteligentes de otros mundos, nos visitan para aconsejarnos, amonestarnos, y ayudarnos, siempre y cuando estemos predispuestos a ello. La VERDAD (con mayúsculas) representa para mí la certeza de un camino común, compartido, y evolutivo; por tanto no concibo la negación de las "verdades" que envuelven la existencia de todos los seres humanos, y de las condiciones a las que estamos obligados a existir y sobrevivir; tan solo por una mala gestión de los recursos positivos que la Naturaleza y la Inteligencia han puesto a nuestra disposición. (Si queréis contactar podéis hacerlo a traves de: antoniopastor555@gmail.com o si estáis registrados en Facebook, podéis buscarme en http://www.facebook.com/profile.php?id=100001326303864)